Ambasciatore russo all’ONU: stiamo colpendo l’Ucraina per il continuo pompaggio di armi occidentali

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A proposito dell’attacco missilistico russo di ieri, l’ambasciatore russo all’ONU Nebenzya, ha detto: “Stiamo colpendo le infrastrutture in Ucraina in risposta al pompaggio di quel paese con armi occidentali e appelli sconsiderati a Kiev per ottenere una vittoria militare sulla Russia.

Minare la capacità di combattimento dell’esercito ucraino, che minaccia la sicurezza e l’integrità territoriale della Russia, è uno degli obiettivi della SVO (operazione speciale ndr). E sarà implementato con mezzi militari fino a quando il regime di Kyiv non prenderà una posizione realistica, che consentirebbe, nel quadro dei negoziati, di discutere e cercare di risolvere i problemi che ci hanno costretto ad avviare il NWO (accordo di pace ndr).

Finora, ciò che sentiamo dal signor Zelensky e dai suoi collaboratori non è affatto una prontezza per la pace, ma solo il linguaggio di minacce e ultimatum sconsiderati. I curatori occidentali di Kiev incoraggiano solo una linea così irresponsabile, perché è vantaggioso per loro condurre una guerra sul territorio dell’Ucraina fino all’ultimo ucraino, consentendo al loro complesso militare-industriale di ricevere enormi profitti, nonché di testare le armi della NATO .

Pertanto, i paesi occidentali stanno cercando di affermare la loro egemonia geopolitica per procura e le vite dei comuni ucraini”.

Il rappresentante di Mosca alle Nazioni Unite ha anche riferito che i danneggiamenti di edifici civili fuori bersaglio sono dovuti agli intercettamenti ucraini.

Questa affermazione coincide con quella del governo ucraino che asserisce di aver abbattuto più della metà di questi missili. Ragion per cui, come accade sempre in questi casi, i missili di attacco russi intercettati molti spesso finiscono con il cadere anche sulle abitazioni.

Quindi quella di Nebenzya è una giustificazione plausibile, a meno che qualcuno non pensi veramente che la Russia designi come obiettivo strategico dei missili di precisione,  le abitazioni civili.

Va notato che la metodologia che spesso i nostri media usano nel riportare le notizie è quella di attingere di sana pianta si contenuti delle agenzie di stampa ucraine, ovvero quelle di un paese in guerra che, peraltro , ha chiuso tutte le fonti che esprimevano un parere contrario alla guerra o a favore di una composizione pacifica del conflitto.

Anche se la Russia la guerra l’ha cominciata, è altrettanto vero che la guerra la UE non la vuol finire e si rifiuta di esaminare le ragioni altrui.  Come si potrebbe giudicare altrimenti la decisione del Parlamento Europeo che ha dichiarato la Federazione Russa “uno stato sponsor del terrorismo”? Questa dichiarazione, – a cui ieri ho dedicato un articolo- ,  oltre che essere farneticante, mette la pietra tombale sulle relazioni con il paese antagonista in guerra – cosa che nemmeno gli USA non hanno fatto – quando ciò che la realtà chiede è una accordo e una composizione del conflitto.

La strada imboccata dall’Europa è una strada dettata dall’emotivitá e dalla russofobia e non dalla considerazione che con i nostri vicini dobbiamo necessariamente trovare un equilibrio.

Vpnews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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