All’Australia servono 12 sottomarini nucleari per dialogare con la Cina

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L’Australia aveva firmato il più grande trattato di armi della sua storia con la Francia, secondo l’accordo la Francia avrebbe fornito all’Australia sottomarini non nucleari. L’Australia ha ora annullato questo contratto e ha annunciato una cooperazione ancora più ampia con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, a seguito della quale l’Australia otterrà la tecnologia per i sottomarini nucleari e li costruirà da sola. L’accordo è, molto chiaramente, diretto contro la Cina .

Il consorzio francese di Naval Group e Thales, aveva vinto nel 2016 una gara per la costruzione di 12 sottomarini per la Marina australiana, nell’ambito del programma SEA 1000 (c) Naval Group – Il progetto vincente prevedeva la realizzazione di  sottomarini non nucleari del tipo Shortfin Barracuda Block 1A, ma l’Australia ha appena comunicato alla Francia che ci rinuncia e che li acquisterà dagli USA, in versione nucleare

La Francia ovviamente non l’ha presa bene e – dopo che l’Australia ha scippato il suo accordo di produzione di sottomarini con il gruppo cantieristico francese per concordare con gli Stati Uniti di produrre sottomarini nucleari – ha annullato le celebrazioni per il 240esimo anniversario della battaglia di Chesapeake, la battaglia navale decisiva della guerra rivoluzionaria degli Stati Uniti, .

“Non si tratta di rabbia. Odiamo farlo, ma questo è solo un modo pratico per adattarci alla situazione… Abbiamo tolto alcuni punti dal programma e ne abbiamo lasciati altri per la celebrazione…”, ha detto alla CNN un rappresentante anonimo dell’ambasciata francese negli Stati Uniti …

Probabilmente, Parigi finge di non ricordarsi che ha fatto la stessa cosa con le portaelicotteri Mistral con la Russia, quando le ha vendute all’Egitto, ‘perchè il quadro internazionale era cambiato’.

Biden Macron…

L’Australia ha cambiato idea…

Il 16 settembre Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia hanno annunciato la formazione dell’alleanza militare trilaterale AUKUS. Nello stesso tempo, il primo ministro australiano Scott Morrison ha annunciato la risoluzione del contratto con la Francia per la costruzione di 12 sottomarini, che, secondo lui, non sarebbero più idonei a svolgere i compiti della flotta australiana a causa della mutevole situazione nella regione indo-pacifica.

Era il più grande accordo di difesa nella storia australiana, del valore di 66 miliardi di dollari. Parigi ha definito la decisione di Canberra una “pugnalata alle spalle”.

Tutti i cantieri europei sono stati sottoutilizzati negli ultimi trent’anni. E, naturalmente, quando, in questo contesto, i francesi hanno firmato un contratto così grande, da 90 miliardi di dollari è stato un affare molto serio, che avrebbe dovuto rivitalizzare l’industria  correlata per almeno un decennio a venire. Questo contratto infatti avrebbe dovuto alimentare non solo i cantieri navali, ma anche varie industrie correlate: metallurgia, costruzione di motori, industria della fabbricazione di strumenti.  È chiaro che questo denaro è ora svanito e così pure tutti i piani aziendali. Quindi questo è, ovviamente, un potente colpo dagli Stati Uniti ai francesi. Per usare un eufemismo, un colpo sotto la cintura.

Naturalmente, la giustificazione dell’Australia che ‘le esigenze sono cambiate’, non è piaciuta alla Cina che, ha correttamente letto tutto questo, come ‘l’esigenza’ di possedere sommergibili nucleari offensivi, capaci di contrastare la Cina nella regione indo-asiatica.

Il disappunto cinese non è solo verso l’Australia ma anche verso la ‘lunga mano’ degli USA. – E’ da notare infatti che, prima del rifiuto degli australiani di onorare il contratto francese, il mercato dei sottomarini nucleari praticamente non esisteva.

Gli americani negli ultimi 30 anni hanno sempre cercato di impedire la diffusione di queste tecnologie. Cioè, i paesi che erano in possesso della tecnologia necessaria  o si sono costruiti tali sottomarini nucleari per sé stessi, come ad esempio, i francesi, gli Stati Uniti, gli inglesi o gli stessi americani, o semplicemente non potevano avere una flotta di sottomarini nucleari perchè nessuno li vendeva a terzi. I sottomarini nucleari praticamente non potevano essere acquistati: gli americani premevano molto forte in questo senso verso tutti.

Quindi ci troviamo in un confronto competitivo per la supremazia globale, che non ha riferimenti analoghi dalla fine della seconda guerra mondiale.

Da notare che mentre il confronto è molto serio e reale,  non abbiamo una leadership di una caratura intellettuale e morale tale, da comporre le divisioni e le pericolose escalation.

@vietatoparlare

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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