Aleppo/Siria – Al Qaeda attacca villaggi presidiati dai jiahdisti filo-turchi

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La mattina di lunedi, 1 ° gennaio, 2019, i militanti dell’alleanza islamista  Jabhat Fateh al-Sham guidata dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (HTS) che equivale ad al Qaeda in Siria,  hanno lanciato una grande offensiva contro i militanti filo-turchi a nord ovest di Aleppo.

HTS ha usato dapprima lanciarazzi e artiglierie contro le posizioni dei militanti del gruppo Harakat Nour al-Din alZenki, che è una milizia parte della coalizione filo-turca Fronte nazionale per la liberazione. Quindi dopo un intenso fuoco i militanti HTS, sostenuti da veicoli blindati, hanno avviato un’offensiva simultanea su tre fronti: verso le città di Darat Izz, Khan al-Assal e il villaggio di Takad.

sopra nel tweet: Veicoli blindati dei miliziani del gruppo “Nour al-Din al-Zenki” la mattina del 1 ° gennaio 2019 a Darat Izz

Secondo HTS, gli attacchi sono stati diretti esclusivamente contro i militanti “Nur ad-Din az-Zanki” (che sono stati accusati di un recente attacco ai militanti dell’HTS), ma non contro l’intero “Fronte Nazionale per la Liberazione”.

Il conflitto è sorto dopo che i militanti di Nur ad-Din az-Zanki hanno sparato a quattro jihadisti di HTS nell’insediamento di Tel Ada ad ovest di Aleppo. Nur ad-Din az-Zanki ha anche irragionevolmente – secondo il parere dell’HTS – detenuto e minacciato il noto propagandista di idlib Tahir Abu Umar, che fornisce supporto mediatico ad HTS.

Secondo i resoconti dei media, il massacro dei militanti di HTS è avvenuto  in uno dei posti di blocco sulla strada Idlib-Bab Al-Khava. dove Nur ad-Din az-Zanki per cause imprecisate avrebbe ucciso quattro membri di HTS.

Dopo l’incidente, i gruppi ribelli hanno deciso di prendere in considerazione il caso nella corte della Sharia, ma HTS non ha atteso le indagini  e la  decisione della  corte della Sharia e ha attaccato la posizione di “Nur ad-Din az-Zanki “. Così come già detto, gli scontri diretti sono iniziati in numerosi insediamenti ad ovest della città di Aleppo, alcuni dei quali sono stati catturati. Nur ad-Din az-Zanki ora sta mobilitando ulteriori  militanti e e sta trasferendo le armi pesanti (BMP-1 e T-55). Segnalato un gran numero di militanti morti da entrambe le parti.

E’ plausibile che semplicemente HTS volesse attaccare per prendere territorio ed armi come fa da tempo. Infatti ci sono state segnalazioni per cui HTS avrebbe inviato rinforzi alle aree circostanti con un focus su Darat Izza pochi giorni fa. Inoltre, nei giorni scorsi sono circolate anche segnalazioni che segnalavano che Nur ad-Din az-Zanki   diversi giorni  stava allestendo blocchi stradali su tutte le strade che portavano a Darat Izza in previsione di lotte intestine con HTS.

Intanto i gruppi “Ahrar Al-Sham” e “Sukur Al-Sham” hanno affermato che se HTS non avesse smesso di attaccare “Nuriddin Al-Zinki”, avrebbero preso la parte di quest’ultimo.

Nel tweet la dichiarazione di guerra di Ahrar al Sham: Ali Jaber Pasha, leader di Ahrar al Sham, ha spiegato dettagliatamente gli eventi tra Zengi e HTS affermando che hanno mostrato un’enorme pazienza con l’HTS per non versare sangue. Finisce col dire che interverranno mentre l’HTS non si è fermato.

La sera, l’HTS ha ingaggiato battaglia contro Nur ad-Din az-Zanki nell’altura  di Jebel Sheikh Barakat e nei villaggi  Takad, Katur, Suraysir, Habat, Busratun e nella parte occidentale della città di Darat Izza.  Finchè a notte inoltrata  l’intera città era sotto il controllo dell’HTS.

In realtà tutte queste fazioni sono masnade di criminali estremisti che asfissiano il popolo siriano e promuovono la loro presenza con le armi per imporre la loro visione ideologica della vita. Il tutto dietro l’opportunistico paravento da una concezione della religione, lontana dalla tradizione siriana di tolleranza e laicità.

In tutte queste vicende solo una cosa è chiara: Aleppo e l’hinterland è rimasta per troppo tempo in balia di questa marmaglia che decide la vita e la morte delle persone secondo propri tribunali in un paese sovrano. Speriamo che nel 2019  arriverà il giorno che in cui finalmente sarà il popolo siriano a decidere del suo futuro. Naturalmente sarà difficile voltare del tutto pagina. Sarà un compito molto difficile.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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