Aggiornamento dai fronti siriani 10 gennaio 2019 – di Sfefano Orsi

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Aggiornamento flash dai fronti siriani del 10-1-2019

Sacca di Idlib
I feroci combattimenti di cui vi abbiamo dato notizia in questi giorni iniziali del 2019 tra le diverse fazioni interne alla sacca di Idlib volgono al termine definitivo. HTS Hayat Tahrir al Sham ha definitivamente sconfitto i rivli filoturchi.

Le milizie di Ahrhar al Sham e Suqur al sham si sono arrese circa 12 ore fa ai comandi di Al Qaed (HTS).
Questa sera altre milizie stanno seguendo il loro esempio, minuti fa anche Jaish al Sham ha ceduto le armi al nemico interno e nel giro di poco cederà tutte le sue posizioni sotto il controllo di al Qaeda.

Almeno 1000 miliziani di alcuni gruppi passeranno direttamente sotto il comando di HTS. Tutte le armi pesanti e mezzi corazzati sono stati già consegnati in mano dei qaedisti.

Che fine faranno i miliziani che si sono arresi? Si trasferiranno a nord, come già hanno fatto quelli di Nourredine al Zinki,andranno sotto diretto controllo dei Turchi nel settore di Afrin, dove verranno inviati presso i fronti della prossima offensiva contro i Curdi.

Al momento rimangono presenti in un settore a diretto contatto con l’SAA Syrian Arab Army, ad essere rimasti attivi come filoturchi, si trovano nei settori dove ci sono anche il maggior numero di postazioni turche, per cui immaginiamo che quando si ritireranno dalla sacca, lo faranno tutti assieme e sotto protezione turca. La piana di Ghaab, sita a sud di Jisr al Shogur è infatti stata consegnata nel pomeriggio dai miliziani.

Come vedete nelle mappe diffuse oggi pomeriggio le aree sotto controllo filo-turco sono davvero ridotte al lumicino, e con questi accordi di resa presto, poche ore o al massimo uno o due giorni, spariranno del tutto.

La cosa che maggiormente emerge da questa situazione è che tutti coloro che ci parlavano delle FSA e della loro indipendenza dal controllo turco, ora hanno ricevuto una smentita così clamorosa da costringerli alla eterna vergogna.

L’assoluta inesistenza in tutti questi scontri della benché minima presenza di qualsivoglia gruppo che si presentasse come FSA ben lo presenta, nemmeno le loro bandiere si vedono, se non a nord in procinto di attaccare e massacrare qualche altro migliaio di Curdi.

Questi accordi ricalcano molto le offerte fatte normalmente dall’esercito siriano attraverso il gruppo di contatto che ha come garante la Russia, per ottenere la resa delle sacche quando la loro resistenza è ormai inutile, di questo pare che sia rimasto ottimo ricordo nelle decine di migliaia di terroristi arresisi in questi ultimi due anni, a tal punto da ricalcarne le tracce e riproporlo ora ai loro nemici.

La consegna degli arsenali residui, dopo i trasferimenti a nord dei mesi e settimane passati rafforza sicuramente i terroristi di Al Qaeda e conferma in maniera estremamente assoluta quanto scritto nel bollettino flash di ieri sera, la strategia turca è ormai molto chiara, ha dato disposizione ai suoi di cedere per intero la sacca ad HTS per smarcarsi ed evitare un qualunque scontro con i siriani. Ora a vedersela con l’esercito di Damasco, e probabilmente a perdere, non saranno le sue milizie, ma quelle che a suo tempo sostenne il Qatar o l’Arabia , coloro che ora stanno adoperandosi per riaprire le loro sedi diplomatiche nel Paese che sognavano di conquistare coi loro mercenari e che ora pretenderebbero forse di ricostruire.

Il pieno controllo che i qaedisti stanno assumendo di ora in ora su tutta la sacca, non garantirà loro che una vittoria di Pirro, avranno sconfitto il nemico interno, che ricordo hanno combattuto per due anni quasi ininterrottamente, ma dovranno adesso difendere questi vasti territori da soli, le forze rimaste in questo settore, (la sacca di Idlib) non sono che la metà di quelle che prima erano distribuite tra città e villaggi, HTS contava circa 40-45000 miliziani che credo sia attualmente un numero vicino al reale, occorrerebbe una stima effettiva delle perdite subite in questi mesi di feroci scontri come delle sicure partenze di molti combattenti stranieri segnalata da tempo.

Di sicuro sono un avversario di rispetto per chiunque dei contendenti presenti su questi fronti, potrebbero facilmente avere ragione delle SDF filo-americane, così come delle YPG curde, peccato però che abbiano invece a che fare con tutte le migliori divisioni siriane: 9°, 4°, 3° 1°, il 5 Corpo d’Armata, le Unità Tigre, più innumerevoli milizie presenti dai riservisti delle NDF ai miliziani di molti gruppi. La Guardia Repubblicana è stata recentemente schierata su questo fronte, così come anche alcune unità speciali russe, presso la base di Abu ad Duhur. In queste ore si moltiplicano i bollettini che recano notizie di convogli siriani in arrivo e dispiegamento su questo importante fronte, di reggimenti di artiglieria

Le forze delle aviazioni siriana e russa sono pronte a scatenarsi a sostegno delle prossime offensive. Non credo sia un caso se diverse unità navali russe si trovino al largo delle coste siriane in procinto di iniziare una esercitazione navale.

Non possiamo non notare come gli USA stiano oltremodo procrastinando ogni operazione di ritiro delle loro truppe, Evidentemente le pressioni, come avevamo scritto, sono davvero tremende, Israele e il deep state sono in piena opera, e sembrano riportare sui suoi psi il presidente USA Trump, almeno per un altro po’ di tempo.

Sacca residuale ISIS
Infine, diamo notizia che la sacca ISIS a est del fiume Eufrate si fa ulteriormente assottigliando, poche case e villaggi li separano dall’estizione ad est del fiume, dopo, assisteremo ai tripli salti carpiati degli USA per giustificare ogni ulteriore ritardo nella loro partenza, ma state certi che in alcuni settori resteranno.

Per oggi è tutto.
Stefano Orsi

Le mappe, sono di oggi, alcune del mattino , altre della sera. Posto anche l’attuale bandiera di HTS e i miliziani in Idlib

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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