Aggiornamenti dal sistema solare: ottobre 2019

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Marte sotto i riflettori, con i tentativi altalenanti di recuperare uno degli strumenti principali della sonda InSight. Si intensificano inoltre i preparativi per l’ondata delle nuove missioni marziane il cui lancio è previsto per l’estate prossima.

Guardando più al futuro, ci sono sia notizie buone, sia notizie cattive per il programma Artemis, che dovrà riportare degli astronauti sulla luna.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Grazie ai ritardi cinesi, la missione europea Solar Orbiter (SolO) passa in pole position per il prossimo lancio oltre l’orbita bassa terrestre. La sonda, che studierà ovviamente la nostra stella, ha completato i vari test in Europa ed è appena arrivata a Cape Canaveral, in Florida, da cui partira a febbraio su un Atlas V.

https://twitter.com/ESASolarOrbiter/status/1190550837287895040

Si aprirà a luglio la finestra di lancio marziana del 2020. Ai blocchi di partenza un nutrito gruppo di sonde, tra cui ExoMars 2020 (ESA/Roscosmos), che comprende il rover Rosalind Franklin e il lander Kazačok. Dopo i problemi riscontrati negli ultimi test sui paracadute l’agenzia spaziale europea ha chiesto aiuto alla NASA e dovrebbe provare le modifiche al sistema in alcuni test tra gennaio e marzo. Un esito negativo dei test comporterebbe un rinvio del lancio.

Calendario fitto di test anche per il rover della NASA Mars 2020. Anche gli americani hanno effettuato prove sul complicato sistema di atterraggio, e il rover ha poggiato il peso sulle proprie ruote per la prima volta da quando è stato assemblato.

Dovrebbero unirsi al convoglio marziano in partenza a luglio anche HuoXing-1 (orbiter e rover cinesi) e Al-Amal (orbiter degli Emirati Arabi Uniti). La sonda marziana cinese sarà lanciata su un vettore Lunga Marcia 5, assumendo che il ritorno al volo previsto per il prossimo dicembre vada a buon fine.

Anche la sonda Chang’e 5, che riproverà a raccogliere campioni di suolo lunare dopo i successi sovietici degli anni ’70, rimane in attesa di conoscere l’esito della missione del lanciatore pesante cinese, il quale sta bloccando un po’ tutte le missioni di punta del programma spaziale del gigante asiatico, compresa la nuova stazione spaziale.

Esplorando la Luna

Mese un po’ più tranquillo, quello di ottobre, per la sonda indiana Chandrayaan 2, dopo il fallito atterraggio della coppia Pragyan/Vikram sulla superficie lunare. L’orbiter ha cominciato a inviare proprio il mese scorso i primi dati scientifici della sua lunga missione.

Continua la lunga marcia del rover cinese Yutu-2 e la missione del lander Chang’e 4. I due robot sono arrivati ormai all’undicesimo giorno lunare di operazioni. A garantire le comunicazioni col lato nascosto della Luna c’è sempre il satellite QueQiao.

Continua dall’orbita la missione del veterano Lunar Reconnaissance Orbiter, della NASA, che con la sua camera ad altissima risoluzione ha anche cercato di scovare Pragyan e Vikram, senza successo. In orbita per NASA ci sono anche le due sonde della missione ARTEMIS, mentre sulla superficie lunare il lander cinese Chang’e 3 dovrebbe avere almeno uno strumento ancora attivo, il telescopio all’ultravioletto.

Nel sistema solare interno

La missione congiunta europea/giapponese BepiColombo ha compiuto il suo primo anniversario dal lancio e continua il suo viaggio verso Mercurio. Il prossimo evento di un certo rilievo per la missione sarà il sorvolo di Venere, previsto per ottobre del 2020. Durante il sorvolo verranno effettuate osservazioni del pianeta in collaborazione con la sonda giapponese Akatsuki, che è in orbita venusiana da diversi anni.

Parker Solar Probe, di NASA, è una sonda solare progettata per avvicinarsi molto alla nostra stella. Dopo aver compiuto il suo terzo passaggio ravvicinato PSP si trova ora nei pressi dell’afelio, il punto più lontano dell’orbita, in attesa di tuffarsi verso il Sole per la quarta volta. Grazie ad un flyby di Venere il prossimo dicembre, il quarto perielio sarà ancora più ravvicinato dei primi tre.

Il Sole è anche al centro della missione americana STEREO, di cui sopravvive solo STEREO-A. Presso il punto lagrangiano L1 Terra/Sole ci sono poi diverse sonde veterane: Wind (NASA), ACE (NASA), SoHO (NASA/ESA) e DSCOVR (NOAA/NASA). Quest’ultima è in safe mode da alcuni mesi, ma è già pronto un piano di recupero che dovrebbe essere tentato all’inizio del nuovo anno. In orbita eliocentrica c’è anche il telescopio spaziale della NASA Spitzer, che si appresta a completare gli ultimi mesi della propria missione.

Dalla parte opposta della Terra, presso il punto lagrangiano L2 ci sono altri due telescopi spaziali. Si tratta di Gaia (ESA) e del neo-arrivato Spektr-RG (Roscosmos/DLR), con il suo strumento principale eROSITA (raggi X).

A caccia di asteroidi NEO

La sonda giapponese Hayabusa 2 continua la propria missione presso l’asteroide Ryugu. A ottobre è stato rilasciato anche l’ultimo lander/rover, MINERVA-II-2. Il team ha confermato che l’atterraggio è avvenuto correttamente ma purtroppo, a causa di un guasto sul rover, non è possibile inviare comandi. Si tratta dell’ultimo grande evento di questa missione straordinaria su Ryugu. La sonda infatti ripartirà a dicembre per riportare a terra i campioni prelevati.

Anche OSIRIS-REx (NASA) sta studiando il suo asteroide, Bennu. La sonda sta ora sorvolando l’asteroide per raccogliere quante più informazioni possibili sui quattro siti candidati per la raccolta dei campioni, che avverrà l’anno prossimo.

La flotta marziana

Altalena di emozioni per la sonda della NASA Insight sulla superficie di Marte, in particolare per lo strumento HP3. Dopo mesi di studio e tentativi la situazione si era finalmente sbloccata grazie all’utilizzo della piccola pala che, compattando il terreno intorno alla “talpa”, aveva permesso di aumentare l’attrito e riprendere lo scavo. Il tutto si è arrestato improvvisamente quando le immagini hanno mostrato la sonda che veniva respinta verso l’alto. HP3 è per fortuna ancora parzialmente inserita nel suolo, ma non si sa ancora se sarà possibile riprendere la missione dello strumento.

L’animazione dei movimenti della talpa HP3 realizzati con i fotogrammi del Sol 325. – Immagini © NASA/JPL/DLR – Animazione © ISAA CC-BY-NC

Sempre sulla superficie del pianeta rosso è il sol 2575 per il rover della NASA Curiosity. Il rover continua l’esplorazione del cratere Gale, presso un’area denominata “Central Butte”.

In orbita intorno a Marte, invece, ci sono ben sei sonde: Mars Odyssey (NASA), Mars Express (ESA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA), Mars Orbiter Mission (ISRO) e Trace Gas Orbiter (ESA).

Nel sistema solare esterno

La sonda americana Juno continua a studiare Giove. Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre la sonda ha dovuto compiere una delicata manovra propulsiva che le permetterà nei prossimi giorni di scavalcare l’ombra del pianeta, la quale avrebbe provocato la fine della missione di questo satellite alimentato a pannelli solari.

Juno cattura una splendida immagine della regione “Jet N4” nell’emisfero nord di Giove. Credit: NASA / JPL-Caltech / SwRI / MSSS / Björn Jónsson

Continuano la loro missione e la loro fuga dal sistema solare le sonde della NASA New Horizons (a 46,15 UA di distanza dalla Terra), Voyager 1 (148,01 UA) e Voyager 2 (122,43 UA).

  Questo articolo è © 2006-2019 dell’Associazione ISAA – Alcuni diritti riservati.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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