Afghanistan – Il nuovo governo non si insedierà l’11 settembre

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Inamullah Samangani, membro della Commissione talebana sulla cultura, ha scritto su Twitter che l’inaugurazione del gabinetto del nuovo governo afghano era stata annullata pochi giorni fa.

Le voci secondo cui la cerimonia di inaugurazione si svolgerà domani, 11 settembre, non sono vere“, ha scritto Samangani. Secondo lui, la maggior parte del gabinetto dei ministri è già stata costituita, i funzionari hanno iniziato a lavorare.

Secondo la Khaama Press News Agency, i negoziati sotto la guida del mullah Hebtullah Akhund sulla formazione di un nuovo gabinetto dei ministri si sono  conclusi lunedì 30 agosto. Il mullah è arrivato di recente nella capitale afghana dalla provincia di Kandahar, dove ha partecipato a un dialogo con gli anziani tribali, ha detto l’agenzia. Il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid ha detto che la composizione del nuovo governo sarà annunciata nelle prossime due settimane. Secondo Mujahid, i membri dei precedenti governi di Kabul non vi entreranno, perché hanno fallito, e “la gente non li vuole più al potere”.

Precedentemente i media internazionali hanno diffuso la notizia secondo la quale il nuovo governo si sarebbe insediato l’11 settembre, come per una sfida contro gli Stati Uniti che ricordano in tale giorno la tragedia dell’ 11 settembre. Probabilmente una occasione troppo ghiotta per fare ‘notizia’ ma onestamente veramente inverosimile, anche conoscendo i ‘soggetti’. Ma la scelta avrebbe voluto dire masochismo.

Ora sembra che i talebani abbiano riconosciuto controproducente ed inopportuna tale decisione e la data dell’insediamento è stata rimandata.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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