Arrivano i raid russi ma la Comunità Internazionale auspica che vincano i ‘ribelli’…

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Il governo siriano aveva chiesto supporto militare contro i terroristi sul suo territorio. La Duma russa ieri ha autorizzato. Subito sono scattati raid aerei contro obiettivi ostili al governo sirano. L’operazione in corso è quindi legittima secondo il diritto internazionale mentre non lo è quella della coalizione a guida USA.

Le forse aeree russe oggi hanno lanciato il primo attacco colpendo centri di comando, centri trasmissione, depositi munizioni e depositi carburanti di miliziani jadisti che secondo fonti USA, non apparterebbero solo ad ISIS. E’ per questo che la Francia e gli USA hanno accusato la Russia di non bombardare ISIS  ma i ribelli.  Questi paesi insieme ai loro alleati hanno comunque evitato di specificare che le forze  ‘ribelli’ sono costituite essenzialmente dal ‘Fronte al Nusra’ (al Qaeda) che condivide lo stesso estremismo religioso con le restanti formazioni salafite .

Inoltre, gli USA ed i loro alleati fingono di ignorare che gli obiettivi dei raid, sono quelli strategicamente prioritari. Gli attacchi aerei si sono infatti concentrati  su località viciniori a Tartus ed a Latakia cioè su località vicine alle installazioni russe.  E’ ragionevole che in primo luogo, la scelta dei target sia funzionale inanzitutto alla sicurezza delle proprie basi. In secondo luogo si sono colpite forze jadiste che mettono in pericolo le vie di comunicazioni che portano a Damasco.

Quindi la polemica scatenata in queste ore è pretestuosa. E’ fuorviante che a fronte di stessi fini, scopi e metodi le forze jadiste siano distinte (nel gergo usato dall’occidente) tra forze ribelli ed ISIS. Questa distinzione esiste solo nella propaganda giacchè le forze cosidette moderate  sono attualmente solo il  2-3% del totale e perseguono come ISIS il rivesciamento dello stato e l’instaurazione del Califfato.

 

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Da notare che l’ infografica russa che indica le località occupate da ISIS non è uguale a quella usata dalla coalizione.

Comunque da nostre fonti risulta che nella zona di Talbiseh (periferia ovest di homs) dove sono avvenuti parte degli strike non ci sono i ‘combattenti per la libertà’ della retorica statunitense. C’è invece,  il fronte al-Nusra (al Qaeda) e ci sono altri gruppi islamisti che tentano di rioccupare Homs facendo attentati e lanciando bombe di mortaio e razzi in città. Quindi, non esistono nella zona ribelli ‘moderati’.

L’aviazione russa ha comunque colpito anche obiettivi dello Stato Islamico ad est di Homs. Lo ha anche fatto nei pressi di Hama e Latakia in questa fase iniziale, come già detto, per prevenire attacchi contro le proprie postazioni e per impedire la chiusura delle vie di facilitazione con Damasco.

L’attacco mediatico occidentale intanto è già iniziato: la prima notizia è appunto che la Russia non attacca ISIS. La prossima sarà che i bombardamenti russi fanno vittime civili (a corredo dei raid russi di oggi, già circolano foto vecchie scattate in altri luoghi con bambini feriti in braccio: vedi foto sotto)… mentre 2000 sortite della coalizione a guida USA ovviamente non hanno fatto vittime.

Per giudicare la vacuità degli argomenti usati vari esponenti dell’amministrazione USA in queste ore , basta ricordare Homs, un anno fa.
E’ passato circa un anno dalla prima messa ad Homs di ringraziamento per l’inizio della liberazione dai ribelli … è veramente meschino che  ora la Comunità internazionale auspica che essi tornino… http://www.vietatoparlare.it/ad-homs-prima-messa-ringraziamento-per-luscita-dei-ribelli-dalla-citta/

Dalle reazioni scomposte degli USA  la tensione cresce di ora in ora. Vedremo se gli USA dagli slogan passeranno ad avviare un dialogo ragionato oppure sceglieranno la barbarie e una guerra diretta o indiretta contro i russi.

Vietato Parlare

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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