In Ucraina è aperta persecuzione religiosa, ma qui conta solo l’arresto del giornalista del WSJ

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Questa settimana forse segna un nuovo punto massimo assoluto nell’ipocrisia e nelle contraddizioni dell’America e dell’Occidente.

L’assedio al monastero Kiev-Pechersk Lavra è ancora in corso e i fedeli che lo presidiano stanno aspettando il probabile attacco e presa da parte dei radicali. Il metropolita (più o meno l’equivalente di un abate) del monastero più importante dell’ortodossia slava è agli arresti domiciliari, costretto a indossare un braccialetto elettronico applicato alla caviglia. Tutto questo mentre un manipolo di radicali fronteggiano i fedeli gridando “Heil Satan” fuori dai cancelli del Monastero.

È paradossale che mentre a questa vicenda i media non danno il minimo risalto, un’esposizione mediatica del tutto differente venga data a Gershkovich (giornalista del Wall Street Journal accusato per spionaggio), con annesse proteste ufficiali diplomatiche e accuse generalizzate di minare ‘la libertà di stampa’. Ma se un giornalista del Donbass viene ucciso in un attacco terroristico sembra che nessuno abbia da ridire qualcosa, anzi, “appoggiava l’invasione” quindi – parere dei media mainstream – se lo meritava. A proposito di libertà di stampa: Assange sta lentamente morendo in una prigione del Regno Unito, in attesa di essere estradato negli Stati Uniti.

Tuttavia, a proposito del giornalista del WSJ Gershkovich ci sono alcuni elementi interessanti, i quali potrebbero aiutarci a vedere meglio nel (voluto) caos informativo.
Il testo che segue proviene dal blog del sito del giornalista USA Jhon Helmer (https://johnhelmer.net/) :

““Sulla vicenda, la portavoce del ministero degli esteri russo Zakharova ha detto: “Ci sono molti casi in cui le persone, quando presentano documenti [di accreditamento], implicano che saranno impegnate in un’attività completamente diversa. Si chiama “andare sotto copertura”. Sotto la copertura di un visto giornalistico e di un accredito, a giudicare dagli eventi in corso, la persona era impegnata in un’attività completamente diversa. Ho letto molti materiali dalla stampa occidentale. Scrivono che [Gershkovich] aveva l’accreditamento del Ministero degli Affari Esteri, quindi è un giornalista. No. Si è presentato in questa veste. Quello che è successo a Ekaterinburg mostra che non era impegnato nel giornalismo. Le affermazioni fatte oggi dai nostri servizi speciali non si riferiscono alle sue attività giornalistiche, ma a quelle attività che non sono giornalistiche”.

La testimonianza diretta di un giornalista di Vedomosti e amico di Gershkovich, Vladislav Postnikov, indica che Gershkovich è stato avvertito dal suo collega che ciò che stava facendo sarebbe stato interpretato dal governo russo come potenzialmente criminale. Gershkovich ha ignorato l’avvertimento.

La prova di Postnikov è che Gershkovich stava tentando di raccogliere informazioni sul reclutamento del gruppo militare Wagner e su altre operazioni relative al combattimento nel Donbass, nonchè sulle unità di produzione militare di Uralvagonzavod (UVZ), con sede nella regione di Sverdlovsk. Questa società statale -che è stata sanzionata dagli Stati Uniti dal 2014-, è il primo produttore dei principali carri armati T-90 e Armata dell’esercito russo.

Nel maggio 2022, un comunicato stampa della Casa Bianca degli Stati Uniti ha annunciato che “a seguito dei nostri controlli sulle esportazioni, si è appurato che la Russia sta lottando per rifornirsi di componentistica per le sue armi e attrezzature militari. I due principali impianti di carri armati della Russia – Uralvagonzavod Corporation e Chelyabinsk Tractor Plant – hanno interrotto il lavoro a causa della mancanza di componenti stranieri”. Gershkovich stava seguendo, indagando su operazioni militari riservate a Uralvagonavod.

Un’altra fonte regionale, un deputato della Duma di Sverdlovsk, ha detto alla stampa russa che Gershkovich gli ha posto domande tecniche su un’altra azienda militare-industriale nella regione, comprese domande del tipo: quanto personale lavorasse lì, su quanti turni e su quali linee di prodotti. Il deputato, Vyacheslav Wegner, si è rifiutato di rispondergli, spiegando che l’informazione era riservata e che non era autorizzato a dirlo. Gershkovich ha insistito; così ha fatto anche il Servizio di sicurezza federale (FSB).

Evan Gershkovich. Foto tratta dall’accesso pubblico su Internet

Se Gershkovich fosse stato un giornalista russo negli Stati Uniti, la legge sullo spionaggio statunitense che si applicherebbe a ciò che lui stava facendo a Ekaterinburg è la 18^ Sezione 793 del codice degli Stati Uniti. La formulazione delle sezioni di questa legge deriva dall’originale US Espionage Act del 1917 Da allora, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito regolarmente e coerentemente che le azioni identificate nello statuto non possono essere difese come esercizio della libertà di parola o della libertà di stampa protetta ai sensi del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Non più tardi del 1988, un analista dell’intelligence della Marina, Samuel Morison, è stato condannato ai sensi della Sezione 793 per aver inviato fotografie satellitari statunitensi classificate di una portaerei sovietica in costruzione a Severomorsk al Jane’s Defence Weekly, una pubblicazione londinese per la quale Morison ha lavorato part-time. Il tribunale ha stabilito che l’azione non era protetta dal privilegio riservato alla stampa.

Qui di seguito è possibile osservare come il governo degli Stati Uniti definisce lo spionaggio nella Sezione 793. Queste disposizioni di legge si applicano a chiunque tenti di ottenere un’ampia varietà di informazioni militari, comprese informazioni su fabbriche, sistemi d’arma e munizioni “a vantaggio di qualsiasi nazione straniera”:

ll caso è così più comprensibile per analogia. Ciò che rende più evidente l’esposizione di Gershkovich alla Sezione 276 della legge russa sullo spionaggio è l’accusa del governo degli Stati Uniti contro Julian Assange e il prolungato tentativo da parte dei governi degli Stati Uniti e del Regno Unito di estradare Assange per il processo in Virginia. Ecco l’atto d’accusa contro di lui del giugno 2020. Si noti che le principali accuse di spionaggio presentate contro Assange,  sostituendo un precedente atto d’accusa, sono tutte basate sulla Sezione 793.

– fine citazione –

È molto chiaro. Non convengo però che la situazione sia del tutto assimilabile a quella di Assange. La differenza sostanziale è che sì, Assange usava la stessa metodologia illecita, ma lo faceva per denunciare eccessi e non per mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti o effettuare attività di spionaggio. Quando infatti si è trovato a scegliere di pubblicare informazioni che avrebbero messo in pericolo la sicurezza nazionale degli USA, non ha divulgato certe notizie in suo possesso. Invece, nel caso di Gershkovich, la portavoce russa Zakharova ha specificato che il giornalista del WSJ agiva sotto copertura. Ciò vuol dire che le possibilità di azione in territorio russo che gli venivano conferite in quanto giornalista,, erano fondamentalmente usate per carpire e riferire informazioni che sarebbero state usate dalla controparte USA per intenti ostili alla Russia.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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