16 miliardi di euro libici spariti nei caveau di una banca belga e mai tornati indietro. Con placet europeo

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16 miliardi di euro appartenenti al popolo libico, sono spariti nei caveau della banca Euroclear e mai tornati indietro. Addirittura 5,6 miliardi non ci sono più. Una vera ruberia fatta con placet europeo e totale consapevolezza delle istituzioni. Ma poi fanno la lotta all’evasione…

Delle somme depositate dalla Banca Nazionale libica – secondo Ansa – sono stati letteralmente rubati ben 5,6 miliardi dai fondi ‘congelati’ (per altre fonti di più) e 16 miliardi sono stati interamente investiti: spariti dalla disponibilità del popolo libico. Ma cosa più importante nell’articolo viene sottolineato come questo episodio sia l’ultimo capitolo della distruzione di un intero stato.

Per questo, il titolo di come ha lanciato la notizia  Ansa,  è fuorviante: più giusto dire che comunque sono spariti 16 miliardi dai conti di Gheddafi. Comunque l’Oro della Bank of Libia era molto di più, qui si parla solo delle somme depositate in Belgio, ma le riserve estere nel suo insieme, ammontavano a $321 miliardi prima dell’attacco della NATO del 2011.

Non so se si saprà mai cosa ne è stato fatto delle altre riserve estere depositate altrove, ma quanto accaduto in Belgio è emblematico. E come dice il Fatto Quotidiano, riportando Vif l’express:  “decisioni così delicate non vengono mai prese da una sola persona nel segreto di un ufficio, ma sono oggetto di discussione e di validazione da parte del potere politico, con tutte le assicurazioni possibili”.

Discordante è comunque l’entità della ruberia:  l’autore dell’articolo  cita somme superiori a quelle citate da Ansa e il Fatto Quotidiano. Questo è emblematico e non casuale e – in trasparenza  – si vedono i plausibili tentativi di insabbiamento.  Tuttavia, il messaggio e la sostanza è la stessa.

Patrizio Ricci @vietatoparlare

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Tutti ricordano il comprovato e noto scandalo di Nicolas Sarkozy che nel 2006 ricevette dai rappresentanti del leader libico Muammar Gheddafi 50 milioni di euro per la campagna elettorale, e poi iniziò il bombardamento della Libia.

Ma questo non è tutto. L’Europa ha silenziosamente derubato la Libia di altri 16 miliardi di euro.

In una traduzione letterale, il nome della banca Euroclear* richiama molti significati positivi : Euro-libero, Euro-intelligibile, Euro-trasparente, Euro-distinto, ecc. Tuttavia, questa istituzione può legittimamente essere chiamata Euro-Lavanderia- un ufficio demandato a lavare e riciclare ingenti somme di denaro a fini criminali, trascurando le norme di legge e moralità.

Se nella classica “purificazione” della legalizzazione sono soggetti le finanze della mafia e della corruzione dei privati, il personale di gestione di Euroclear ha raggiunto l’orbita internazionale. Una banca belga poco conosciuta ha avuto un impatto significativo sui dolorosi problemi di un’Europa unita e sul corso di almeno un conflitto militare nelle immediate vicinanze della UE.

Solo in Belgio il denaro libico è stato affidato a quattro banche. È difficile credere nell’indipendenza degli impiegati finanziari di queste banche che muovono i pezzi sulla plancia del gioco globale.

Nel marzo 2011, i dirigenti di Euroclear hanno congelato i fondi del governo libico sui loro conti.  Lo hanno fatto per adempiere alle decisioni delle Nazioni Unite e alle decisioni dei regolatori europei, quando l’aggressione contro la Jamahiriya era appena iniziata. La banca commerciale belga ha oltre 16 miliardi di euro libici, di cui circa 2 miliardi di euro in contanti.

Per fare un confronto, tutte le riserve della Banca nazionale del Belgio nello stesso anno ammontavano a 4,3 miliardi di euro. Questo vuol dire che basterebbe il deposito presso la Banca Eurocleaning per assegnare 2.000 € per ogni libico, compresi i neonati e gli anziani.[su_spacer]

10 miliardi di euro libici scomparsi

Nel 2017 le autorità belghe hanno scoperto la scomparsa di 10 miliardi di euro da attività libiche congelate. Il denaro era stato depositato presso Euroclear Bank ed è scomparso tra il 2013 e il 2017.

Il denaro era in quattro conti aperti per la Libyan Investment Authority e la Libyan Foreign Investment Company. Al 29 novembre 2013, avevano oltre 16 miliardi di euro. Tuttavia, nell’autunno del 2017, quando le autorità del regno, dopo aver indagato sul caso del riciclaggio, avrebbero sequestrato 16 miliardi, si è scoperto che erano rimasti nei conti solo cinque miliardi .

Per quale scopo le autorità libiche abbiano tenuto ingenti somme di denaro al di fuori della loro portata e giurisdizione, non è noto con certezza. Anche se collocare miliardi di euro in una modesta banca belga non è un crimine. Ma la procedura per congelare le attività estere è ben nota – né il deposito principale, né gli interessi e la redditività possono essere controllati dalla banca a cui vengono affidati! In tutti i modi c’era un accordo  concluso con l’investitore, secondo il quale la redditività doveva aumentare [ma l’accordo era precedente il congelamento: perché la banca ha continuato a mobilitare i fondi depositati? Forse perché il congelamento era inteso con il renderli indisponibili solo ai loro legittimi proprietari, i libici?- NdR Vietato Parlare].

A causa del fatto che la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non si è estesa agli interessi maturati, nell’arco di otto anni tale importo è aumentato di 5 miliardi di euro e sono stati anche questi redditi a essere ritirati da sconosciuti.

Nel 2018, un avvocato libico ha dichiarato che questo denaro libico è stato trasferito a banche straniere in conformità con le leggi della Libia (Libyan Jamahiriya), che erano in vigore in quel momento (fino al 2011, quando è iniziata l’aggressione dei paesi membri della NATO occidentale). Entrarono nelle banche occidentali per conto dello stato libico. L’avvocato ha affermato che il Ministero delle finanze del Belgio, il Procuratore generale del Belgio e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbero richiedere indagini urgenti sul destino dei conti libici congelati e sui tassi di interesse che sono arrivati ​​a tali conti (dal 2011 al 2018). [Ovviamente giustificarsi dicendo che i depositi nelle banche li aveva messi Gheddafi – e quindi se gli speculatori ci hanno fatto quello che volevano – è una scusa che non regge – NdR Vietato Parlare].[su_spacer]

La decisione delle Nazioni Unite sul congelamento dei conti dello stato libico infatti affermava che era necessaria la protezione e l’inviolabilità di questo denaro.
L’avvocato ha sottolineato la necessità di tutelare il denaro che appartiene al popolo libico e ha chiesto che le banche straniere, dove si trovano i conti libici, fornissero rapporti dettagliati sui fondi congelati. Nessuno ha il diritto di alienare i diritti del popolo libico su questi soldi. La connivenza con i funzionari di queste banche è inaccettabile se sanno come e perché questi soldi sono scomparsi. Un avvocato che agisce per conto di Saif al-Islam Gheddafi ha chiesto indagini aperte e imparziali. [Guarda caso Saif al-Islam Gheddafi,  secondogenito del leader libico Mu’ammar Gheddafi , è stato nel carcere di Zintan fino al 5 luglio 2016, opportunamente fuori dalle ”scatole” – NdR Vietato Parlare].

Saif al Islam Gheddafi

Tutto è a conoscenza delle istituzioni ma si teme solo per lo scandalo

Il procuratore generale del Belgio, George Gilkine, da parte sua, ha dichiarato (nel novembre 2018) di aver già avviato indagini approfondite sulla scomparsa di miliardi di dollari libici dai conti detenuti da fondi libici e congelati in Belgio, e ha osservato che le Nazioni Unite indagano su questi fatti. [Ora pensate se un qualsiasi funzionario di banca si appropriasse di fondi dello stato in essa custodita cosa succederebbe immediatamente. Sarebbe messo subito ingalera.  In questo caso invece si scomodano anche le Nazioni Uniti senza che si evidenzi una cosa semplicissima: l’appropriazione indebita – NdR Vietato Parlare].

Allo stato attuale , [il procuratore generale del Belgio] George Gilkine ha confermato che 5 miliardi di euro ($ 5,6 miliardi) sono scomparsi dalle banche belghe, indicando che il Belgio non ha rispettato la decisione delle Nazioni Unite di congelare le attività libiche.

“Abbiamo informazioni frammentarie su ciò che è stato fatto, ma il governo del (Belgio) dovrebbe chiarire la situazione al fine di evitare un grande scandalo”. [Qual altra evidenza ci serve perchè saltino alcune teste? Il punto è un altro è che il tutto è legato all’aggressione della Nato in Libia e il comportamento delle banche belghe non ne è dissimile, non si  discosta da quel comportamento istituzionalizzato. – NdR Vietato Parlare]

Finora non ci sono informazioni sui miliardi mancanti. Il denaro rimanente è ancora nei conti del Belgio, ma per quanto tempo?

Si scopre che il paese africano più prospero (fino al 2011) è stato prima rovesciato con bombe “democratiche”.
[la UE , la Nato e gli alleati] Hanno distrutto sia la sicurezza sociale, le infrastrutture. Hanno assecondato e stimolato la crescita del sentimento radicale. Hanno contribuito alla nascita di cellule locali dell’ ISIS. Si è ora arrivati alla tratta degli schiavi, diffusa finora nelle piccole città. La Libia è stata trasformata in diversi quasi-stato in guerra tra loro e nel portale principale della migrazione illegale verso l’UE.

E poi hanno anche derubato.

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fonte: Russian News Agency (RuAN)

[su_panel shadow=”0px 5px 3px #eeeeee”]nota:*= [Euroclear è una Banca belga: Il gruppo si articola in due società: Euroclear Bank, con sede a Bruxelles, che ha rilevato le attività svolte in precedenza da Morgan Guaranty e Euroclear France][/su_panel]

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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