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Home Medio Oriente Siria

Siria. notizie (e manipolazioni)

15 Aprile 2012
in Siria
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DI PEPE ESCOBAR  atimes.com  Link: http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/ND12Ak03.html

C’è un video [1] che può essere liberamente tradotto come “Dal confine terrorista turco si apre il fuoco sul lato siriano”. Dice con precisione quello che sta succedendo nell’area geopolitica più calda e caotica del momento.

La voce fuori campo dice: “Questo è il confine tra Siria e Turchia, e questa è un’operazione dell’esercito libero siriano [FSA] … Il gate[che sarebbe il lato siriano del confine, che ospita il checkpoint] sarà rimosso presto. ”

Ciò significa che la Turchia sta proteggendo il FSA proprio sul confine, solo a pochi metri – e non a chilometri di distanza dal territorio siriano.

Poco oltre, a Iskenderun, da mesi è ospitato un Comando e un Centro di Controllo della NATO  – come già è stato riportato da Asia Times Online –  al quale ora la Turchia ha concesso di avanzare fino alla frontiera, permettendo così un via-vai di guerriglieri-mercenari che trasportano armi pesanti per attaccare uno stato sovrano.

Immaginate se un evento simile dovesse accadere , per esempio, sul confine USA-Messico in Arizona e Texas.

Queste decisioni possono essere viste come una interpretazione molto particolare di Ankara sulle definizioni :  “porti sicuri” e “corridoi umanitari”, come evidenza di quelle che potrebbero essere le prime mosse  del programma per un cambiamento di regime in Siria: il rapporto [2] del Centro Saba al Brookings Institution , scritto dai soliti “esperti”  israeliani e  dagli affiliati del Qatar in Medio Oriente .

Quindi aspettiamo di vedere questo film a cui seguiranno  numerose fiction;  il FSA che attaccherà un posto di blocco sul confine siriano, uccidendo dei soldati e poi si ritirerà  sotto una pioggia di proiettili, che inevitabilmente  colpirà un vicino campo di profughi siriano.

L’escalation alla frontiera mostra con chiarezza lo scenario più ampio: la guerra civile.

Il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu – quello della favolosa politica “zero problemi con i nostri vicini”  – ha dovuto interrompere bruscamente il suo viaggio in Cina e tornare in Turchia a causa dell’ escalation  sul confine. Sarebbe molto istruttivo sapere come la leadership di Pechino gli ha detto che gli agenti provocatori  della Turchia stavano giocando  con una palla troppo bollente.

L’escalation alla frontiera dimostra anche che la NATO non ha nessun interesse nel successo di un “cessate il fuoco” ampiamente brandito come il piano di Kofi Annan (che è in realtà una versione annacquata dei piani russi e cinesi).
I problemi aumenteranno ancora  – come sostiene una relazione  di RT. [3]

Ovviamente, un governo sovrano – in questo caso la Siria – ha dovuto chiedere garanzie scritte che anche i suoi oppositori-armati rispettino il cessate il fuoco di Annan.

Le vere ragioni , e le più importanti, per cui non lo faranno – e lo hanno già sottolineato pubblicamente – dipendono dal fatto che il FSA e la guerriglia scissionista continueranno ad essere armati dal Qatar e dalla Casa Saudita, oltre che da libici “ribelli” volati in Siria; e dagli interessi di due membri permanenti del Consiglio di  Sicurezza delle Nazioni Unite – Gran Bretagna e Francia – che hanno proprie forze speciali sul campo, impegnate nell’addestramento e nelle operazioni di Intel  e di combattimento.

La domanda da un  miliardo di  lire turche  è se Ankara farà ancora un altro passo e se metterà in atto veramente quei  “rifugi sicuri”.

Equivarrebbe ad essere direttamente coinvolta nella guerra civile siriana, cioè ad una dichiarazione di guerra contro Damasco.
Questo è esattamente ciò che il FSA sta chiedendo di fare ai turchi.

Ma anche questo non sarebbe abbastanza per rovesciare il regime di Bashar al-Assad.
Per quanto riguarda l’apparato di polizia di Stato /militare di Assad, dovrà essere abbastanza furbo da evitare di cadere in un’orgia di torture, esecuzioni sommarie e bombardamenti di artiglieria – condizioni necessarie per conservare l’appoggio chiave della diplomazia di Russia e Cina, membri del  BRICS.

Ancora una volta, i poveri siriani , messi in mezzo, sono quelli che perderanno, comunque, tragicamente.

NOTE

1. www.youtube.com
2. www.brookings.edu
3. http://rt.com/news

Tags: Siria
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Autore

Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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