Russia: in Libia ora "e’ piu’ importante vincere la pace che la guerra"

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Cremlino - Wikipedia commons

(fonte: http://italian.ruvr.ru ) 27/10/2011

La Russia ha presentato al Consiglio di sicurezza una risoluzione per l’abrogazione della “no fly zone”.
Gia’ in serata potrebbe essere approvata un documento sulla liberazione della Libia annulando cosi’ la risoluzione 1973 che l’Occidente ha sfrruttato in modo unilaterale per una ingerenza militare negli affari interni del paese.
A Mosca si ritiene che dietro il paramento di questo documento la coalizione occidentale abbia provocato un numero enorme di vittime fra quella popolazione civile che voleva invece difendere.

Ora e’ evidente che sin dall’inizio l’obiettivo principale era liquidare Gheddafi.

La segreteria dell’Onu parla della necessita’ di una inchiesta.

Dello stesso avviso il ministro degli esteri Lavrov che ieri sera in una lunga intervista alle tre maggiori radio del paese ha esposto la posizione della Russia anche su questo problema.
Le televisioni di tutto il mondo hannbo fatto vedere un prigioniero di guerra che e’ stato barbaramente trucidato in violazione di tutte le Convenzioni internazionali. Ora la Nato tenta di presentare delle spiegazioni che non stanno in piedi. Non per niente subito l’uccisione di Gheddafi e’ stata annunciata la fine della guerra.
Gheddafi era troppo pericoloso per i leader occidentali che fino a pochi mesi l’avevano blandito e abbracciato in ogni occasione. In un tribunale egli avrebbe potuto raccontare troppe verita’ scottanti.

Dice Andrei Volodin professore dell’Accademia di diplomazia della Russia:

Quando un uomo, un prigioniero ferito, viene ammazzato con un colpo alla testa e’ evidente che dietro c’e’ un accordo. Fra i ribelli controllati dalla Nato e i paesi atlantici stessi. Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti volevano evitare a tutti i costi un processo. Quindi doveva essere messo a tacere un dittatore che avrebbe potuto svelare molti segreti della politica internazionale.

E’ evidente che la morte di Gheddafi era il primo obiettivo della campagna militare atlantica.

Oggi pero’ – dice il deputato Konstantin Kosacev- per i paesi della cosiddetta primavera araba – e’ piu’ importante vincere la pace che la guerra.

Aggiunge il professor Volodin:

La Libia e’ soltanto all’inizio. Troppo grandi sono gli intrecci di interessi tribali in un paese in cui Gheddafi era riuscito a mantenere l’unita’ territoriale. Nell’opposizione non c’e’ un leader nazionale, per cui ognuno vorra’ arrivare alla torta da spartire.

La Russia si adopera per evitare un tale sviluppo della situazione e prima di tutto richiama la comunita’ internazionale al rispetto del diritto e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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