Ma se il Parlamento non può fare le leggi, a cosa abbiamo votato?

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Una parvenza di democrazia

Avete sentito mai le cose che scrive di seguito Saker Italia riprendendo una serie di tweet molto istruttivi di Thomas Fazi? No, eh? Ma le TV hanno fatto ore ore di trasmissione, come mai non ne hanno parlato? Perché hanno preferito – come fanno ancora oggi – focalizzare tutta l’attenzione sulle pseudo beghe tra Di Maio e Salvini? Già… perché!? Ed ancora. come mai i media non hanno detto che il Parlamento Europeo – per cui abbiamo appena votato per eleggere i nostri rappresentanti – non fa le leggi ma può solo approvarle o non approvarle?  Allora a questo punto è chiaro che chi vuole riformare realmente questa istituzione, è stato premiato. E ci sarà molto da fare…

@vietatoparlare

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La natura dell’Unione Europea

Thomas Fazi               @battleforeurope

00:39 – 26 mag 2019

La gran parte delle nazioni della Unione Europea voteranno domani [domenica 26 maggio 2019] per il Parlamento Europeo. Ma questa stessa istituzione è un insulto alla democrazia ed esiste solo per mettere il timbro sulle politiche neoliberali.

Riassumo qui alcuni dei punti che faccio in questo articolo [in inglese] .

 

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Il Parlamento Europeo ha poteri molto limitati: innanzitutto, al contrario dei parlamenti nazionali, non ha neanche il potere di proporre leggi. Questo è un potere riservato al braccio “esecutivo” della Unione Europea, la Commissione.

 

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Questo solo fatto, l’assenza della iniziativa legislativa nel Parlamento Europeo, pone [in inglese] la Unione Europea fuori da ogni significativa tradizione democratica e fa sorgere seri dubbi sulla presunta importanza delle elezioni di questa settimana.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

La Commissione stessa non è affatto eletta democraticamente. Il suo Presidente e i suoi membri sono proposti e nominati dal Consiglio Europeo, il quale è costituito dai capi di governo dei paesi membri dell’Unione Europea. Il Parlamento può solo approvare o respingere le proposte del Consiglio.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

L’introduzione del cosiddetto sistema dello “Spitzenkandidat” [candidato di punta]rappresenta più che altro un cambio cosmeticodice [in inglese] Lapavitsas. In effetti, al Consiglio è solo richiesto [in inglese] di “prendere in considerazione” i risultati delle elezioni europee. Alla fin fine, l’ultima parola spetta ancora al Consiglio.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Perciò, come è sempre stato il caso, la nomina della Commissione è più un prodotto dei giochi di potere fra gli stati che un vero esercizio di democrazia.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Perfino più preoccupante è l’impossibilità pratica del Parlamento di far dimettere la Commissione, poiché richiede una votazione espressa da almeno due terzi dei parlamentari e una maggioranza di almeno metà di tutti i parlamentari.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

La nozione che la Commissione possa essere considerata scelta indirettamente dai cittadini europei, poiché i capi degli stati e dei governi sono essi stessi eletti, perverte il concetto stesso di democrazia.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Mentre in genere i leader nazionali sono eletti, il corpo stesso del Consiglio non è né eletto né è tenuto a rispondere del proprio operato. Sebbene i governi europei siano tenuti teoricamente a rispondere ai loro parlamenti nazionali, ciò che il Consiglio permette loro è proprio di sfuggire a tale responsabilità.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

L’intera architettura dell’Unione Europea favorisce perciò i poteri esecutivo e tecnocratico rispetto al legislativo. E ciò rappresenta un grande passo indietro perfino per una concezione “borghese” della democrazia liberale.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

In effetti, gli stessi trattati europei stabiliscono che “il funzionamento dell’Unione dovrà fondarsi sulla democrazia rappresentativa”, una aspirazione più che una realtà, ma non arrivano ad  affermare che la Unione Europea stessa sia una democrazia.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Ciò fa notare il perché le élite nazionali e gli oligarchi sono stati così ansiosi, nel corso dei passati decenni, di trasferire poteri alla Unione Europea. Il loro obiettivo era proprio di isolare le politiche economiche dalle sfide popolar-democratiche.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

La natura non democratica della Unione Europea diventa evidente quando si guarda la suo processo legislativo. Ad esser benevoli, l’intero processo è opaco. Come scrive [in tedesco] il giornalista investigativo tedesco Harald Schumann “Per i cittadini, il legislatore più importante dell’Unione Europea è, a tutti gli effetti, una scatola nera”.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Perfino Emily O’Reilly, l’Ombudsman europeo ufficiale, ha fatto notare [in inglese] che la schiacciante segretezza del processo legislativo rende praticamente impossibile, non solo per i cittadini ma perfino per i parlamenti nazionali, “verificare come hanno agito i loro rappresentanti nazionali”.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Ciò è altamente pericoloso perché rende il processo legislativo altamente suscettibile alla pressione dei lobbisti  e dei gruppi di interesse ben organizzati, inclusi quelli del Parlamento Europeo.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Più che una falla del sistema, ciò deve essere considerato come una inerente conseguenza della sovra-nazionalizzazione della politica. Come scrivono [in inglese] i ricercatori italiani Lorenzo Del Savio e Matteo Mameli, i problemi della cattura oligarchica “sono esacerbati al livello sovranazionale”.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Questo è particolarmente preoccupante se consideriamo che, oggi, un gran parte delle leggi adottate dai parlamenti nazionali è decisa in effetti al livello della Unione Europea e poi semplicemente trasposta in leggi nazionali dai parlamenti nazionali.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Inoltre, i trattati dell’Unione Europea incorporano [in inglese] il neoliberalismo nella stessa costruzione europea, incorporando le quattro libertà capitaliste per eccellenza (il libero movimento di merci, servizi, capitali e persone) e piazzando alte barriere all’intervento dello stato in economia.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

I vincoli europei sulle politiche economiche di sinistra [keynesiane] non si applicano solo ai paesi dell’eurozona ma a tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Se il Brexit dovesse alla fine deragliare, le regole europee imporrebbero [in inglese] restrizioni severe  ad un futuro governo inglese guidato da Jeremy Corbyn.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

C’è un altro problema: anche nell’ipotesi che il Parlamento Europea potesse avere una voce decisiva nella stesura delle politiche europee, esso avrebbe pur sempre pochi strumenti economici a sua disposizione. Il budget della Unione Europea è notoriamente scarso. Pertanto, le chiacchere [in inglese] su un “New Deal Verde Europeo” fanno sinceramente ridere.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

In effetti, i paesi con sovranità monetaria, come il Regno Unito, sono molto meglio equipaggiati per un New Deal Verde [in inglese] di quanto lo sia l’Unione Europea nel suo complesso.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Tuttavia, ad un livello più fondamentale,  la natura depoliticizzata delle elezioni europee non è solo una conseguenza dell’architettura non democratica della Unione Europea, essa piuttosto ha a che fare con la stessa natura della democrazia: cioè la mancanza di un demos europeo.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Detto semplicemente, senza un demos [una comunità politica sufficientemente omogenea] non vi può essere una democrazia [in italiano] effettiva, men che meno una democrazia sociale. Perciò non ci può essere una “democrazia europea”.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Infatti, la mancanza a livello europeo di significative lotte di classe o movimenti sociali testimonia la difficoltà di montare sfide coordinate contro le oligarchie economiche in quasi trenta paesi con ventiquattro linguaggi ufficiali.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Pertanto, adesso, il solo possibile luogo per la lotta di classe e per il conflitto democratico rimane lo stato-nazione ed è a questo che devono rivolgere la loro attenzione i socialisti e i progressisti.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Alla fin fine, i critici dell’Unione Europea devono anche rendersi conto che partecipando alle elezioni europee essi stanno legittimando le sue istituzioni perché aggiungono una patina democratica ad un sistema post-democratico. Essi rinfocolano anche la pericolosa illusione che l’Unione Europea sia riformabile.

 

Thomas Fazi               @battleforeurope

 

Quelli che credono nella democrazia e nella sovranità popolare dovrebbero puntare a buttar giù l’Unione Europea, non a riformarla.

 

*****

Serie di tweet di Thomas Fazi su Twitter, pubblicata il 26 maggio 2019
Traduzione in italiano di Fabio_San per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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