Aumento delle tensioni in Siria: le tribù arabe scacciano i curdi lungo il fiume Eufrate

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Nel periodo compreso tra il 1 e il 3 settembre 2023, si è assistito a un crescente aumento delle tensioni nella regione siriana, con il pericolo di una possibile escalation del conflitto. Questa crisi affonda le sue radici nel 2017, quando le Forze Democratiche Siriane (SDF) assunsero il controllo della riva sinistra dell’Eufrate in seguito alla sconfitta dell’ISIS nella parte orientale della Siria. Tuttavia, la presenza di forze curde in un territorio prevalentemente abitato da arabi ha innescato crescenti tensioni.

Per cercare di ridurre gli attriti ed anche per sottrarre la zona al legittimo governo siriano, con il sostegno degli Stati Uniti, furono create amministrazioni congiunte arabo-curde. Tuttavia, nel corso del tempo, le tensioni sono aumentate progressivamente. I curdi hanno detenuto abitanti arabi sospettati di avere legami con l’ISIS, mentre Al-Khabil, un ex combattente dell’ISIS, ha sfruttato la sua posizione nel Consiglio militare di Deir ez-Zor per estorcere risorse.

La situazione è peggiorata quando, nel mese di luglio, sono stati arrestati i combattenti del “Consiglio militare di Deir ez-Zor”, scatenando la ribellione del loro leader.

Precisamente, il 27 agosto, i curdi hanno attirato i leader della fazione araba avversaria in una base statunitense e li hanno arrestati, accusandoli di traffico di droga. Questo evento ha segnato l’inizio delle tensioni attuali.

Sebbene gli scontri siano stati temporaneamente interrotti, il 27 agosto i curdi hanno arrestato Al-Khabil, innescando una nuova ondata di violenza con i suoi sostenitori che hanno preso di mira le posizioni delle SDF.

Attualmente, le tribù arabe hanno espulso i curdi da diverse località lungo il fiume Eufrate, mentre la popolazione locale ha iniziato a protestare. Nel nord del paese, gruppi filo-turchi stanno attaccando le posizioni curde per impedire loro di inviare rinforzi nella zona ribelle.

Tuttavia, le probabilità di successo per i ribelli sono limitate, in quanto le SDF stanno già riconquistando le località precedentemente perse con il supporto dell’aviazione statunitense. Anche se le SDF dovessero riuscire a ripristinare completamente il controllo della regione Trans-Eufrate, questo non risolverebbe i problemi sottostanti e potrebbe generare una futura guerriglia contro i curdi e i loro alleati.

Al momento, il rischio che i disordini tribali si diffondano nelle zone sotto il controllo dell’esercito siriano rimane contenuto, ma la difficile situazione socioeconomica nella provincia di Deir ez-Zor potrebbe scatenare proteste. Tuttavia, la presenza delle forze iraniane nelle città lungo l’Eufrate funge da deterrente per prevenire ulteriori disordini.

Nonostante ciò, i residenti di altre province controllate dal governo potrebbero essere influenzati dalle tribù arabe della regione Trans-Eufrate a scendere in protesta e, in alcuni casi, ad adottare misure più radicali, specialmente in situazioni di estrema crisi e povertà.

In generale, la situazione in Siria appare complessa e potenzialmente instabile, con il rischio di ulteriori conflitti e proteste in diverse parti del paese.

(fonte Ryabar)

Considerazioni

Entrambi questi gruppi avversari hanno storicamente avuto rapporti di amicizia con gli Stati Uniti. Tuttavia, sembra che ciò che sta accadendo sia legato principalmente a interessi finanziari.

Entrambi i gruppi sembrano essere coinvolti in attività illecite, come rapimenti a scopo di riscatto, omicidi e, naturalmente, il traffico di droga, nonostante siano appoggiati entrambi dagli Stati Uniti.

Inoltre, c’è un elemento da considerare che coinvolge la Turchia. Si dice che i cosiddetti “insorti arabi” siano sostenuti da agenti governativi turchi. Nello stesso tempo, il Consiglio civile di Deir Ezzor ha accusato il governo siriano di destabilizzare le aree controllate dalle Forze Democratiche Siriane (SDF), che includono anche zone di Deir Ez Zor.

A seguito di queste tensioni, i curdi delle SDF hanno imposto il coprifuoco nelle aree sotto il loro controllo nella provincia di Deir Ez Zor.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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