Tra le tante sigle che combattono in Siria, rispunta il ‘New Syrian Army’

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Ed ecco un’altra formazione combattente operare magicamente nella provincia di Aleppo. E’ il New Syrian Army: pochi probabilmente sapranno dire di che si tratta…

Patrizio Ricci – pubblicato su LPL News 24

La formazione ha una storia un pò particolare. La sua ossatura è formata essenzialmente da reduci delle unità ribelli di Deir Ezzor, quando a seguito della pressione esercitata da ISIS, le formazioni ribelli esistenti si sono dovute ritirare più a sud: i transfughi successivamente si sono reinsediati soprattutto nelle montagne del Qalamoun a nord di Damasco e nel centro del deserto Badiyyah, dove si sono scontrati ancora con il ‘Califfato islamico’, contribuendo ad ostacolarlo nella sua avanzata a sud.
Questi gruppi di ribelli successivamente sono stati contattati dagli USA e sono stati riaddestrati in Giordania e quindi messi sotto l’egida di una nuova bandiera. Gli Stati Uniti hanno dotato le unità NSA di tutto il meglio delle armi a disposizione, compreso i fucili Mk 14M240  e mortai.
Con gli Usa c’è un coordinamento in un certo numero di forme, tra cui il supporto logistico e il supporto per l’organizzazione e le missioni, compresi gli attacchi aerei.
La prima operazione con la nuova sigla, è stata effettuata il 15 novembre contro un deposito munizioni e una fabbrica di bombe al confine di al-Tanf   al confine con l’Iraq. Successivamente, NSA ha continuato a combattere ISIS intorno a Al-Bukamal.

Nel filmato che vedete (il primo girato da NSA che segna il suo ‘debutto’),  il comandante Khaz’al al-Sarhan giura che sarà “responsabile davanti a Dio e popolo siriano di ripristinare la sicurezza nel paese espellendo Da’esh (ISIS) e coloro che lo sostengono in tutta la Siria.”
In definitiva, il New Syrian Army (alla pari del Free Syrian Army e di alcune altre sigle) è un’altro esperimento degli USA. Uno dei tanti vani tentativi di costituire unità combattenti non contagiate dall’estremismo islamico: è parte integrante di NSA anche ‘Jabhat al-Asalah wal-Tanmiyyah‘ una formazione che l’agenzia Vice News definisce ‘moderatamente salafita’. Il termine ‘moderatamente’, naturalmente, è usato sempre in rapporto alla maggioranza delle formazioni ribelli esistenti in Siria e non è certo oggettivo. Vuol solo dire che il gruppo si oppone decisamente ad ISIS ed in genere alle espressione più truculente dei jadisti.

C’è da precisare che anche se nel primo video non si fa menzione del nemico ‘Assad’ ma solo di ISIS, tutte le interviste successive di membri o esponenti di rilievo di NSA, hanno avuto in comune la convinzione che il nemico numero uno è Assad. Naturalmente dopo aver accontentato gli americani contro Isis.
Sembrava per qualche tempo che il NSA fosse letteralmente sparito. Ma ora un certo numero di ribelli appartenenti al NSA è improvvisamente riapparso nei pressi di Azaz, probabilmente ivi trasportati con vettori aerei tramite un accordo USA- Turchia: Il compito verosimilmente è  limitare gli scontri tra SDF e Turchia nei dintorni della località di Azaz, visto che i capi di NSA hanno buoni rapporti sia con la Turchia, sia con le Forze Democratiche Siriane (SDF) supportate dagli USA.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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