Come i partiti tedeschi vorrebbero stabilizzare la moneta unica

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Cosa propongono i partiti tedeschi per stabilizzare l’euro? Tutti ad eccezione di AfD, che propone la fine della moneta unica, hanno (in teoria) una ricetta per risolvere la crisi dell’euro. Dalla Frankfurter Rundschau. 
AfD: ritorno al passato
Alternative für Deutschland (AfD) nasce dalla critica ai programmi di salvataggio per la Grecia e per gli altri stati in crisi dell’Eurozona. Per questa ragione l’atteggiamento del partito è molto chiaro: “l’euro è fallito”. Innanzitutto gli stati euro hanno ignorato le regole del patto di stabilità e crescita e in secondo luogo hanno violato la clausola di non bail-out, secondo la quale nessun stato avrebbe dovuto garantire per gli altri. AfD pertanto chiede lo scioglimento dell’euro e un tempestivo ritorno al D-Mark. AfD è consapevole che il ritorno alle monete nazionali “sarà finanziariamente molto difficile. Tali costi tuttavia saranno inferiori rispetto alla permanenza nell’Eurosistema”.
Linke: debito in comune
Per la Linke la “crisi dell’UE è prima di tutto una crisi sociale”. Per questo si rifà a due punti fondamentali: da un lato propone un programma di investimenti pubblici europei per una riconversione dell’economia in chiave ecologico-sociale da finanziare attraverso una tassa patrimoniale una-tantum sui patrimoni superiori al milione di euro. La Linke inoltre appoggia l’emissione di titoli di debito comuni fra gli stati della zona euro “per evitare che si possa speculare sul debito degli stati”. Sull’altro lato la Linke vorrebbe fermare la corsa al ribasso in materia di salari e tassazione, ad esempio attraverso “una tassazione coordinata dei super-ricchi” oppure imponendo degli standard sociali minimi con delle clausole tariffarie e un salario minimo europeo.
SPD: governo economico
Per la SPD la Germania è senza dubbio un contribuente netto ma anche il paese che maggiormente ha tratto vantaggio dall’UE. Per superare la fase di debole crescita è pertanto necessario un ampio programma di investimenti a livello europeo. La SPD vorrebbe superare “gli squilibri eccessivi” come ad esempio gli avanzi e i disavanzi commerciali tramite una politica economica coordinata. In futuro dovrà essere creato un governo economico della zona Euro accanto ad un bilancio comune dell’Eurozona. Il fondo di salvataggio ESM dovrà assumere le funzioni di un fondo monetario europeo mentre il patto di stabilità e crescita dovrebbe essere modificato in modo da ridurre il “debito in eccesso”.
Verdi: fondo per il futuro
Nel programma dei Verdi ha un ruolo centrale il cosiddetto “fondo per il futuro” che tramite investimenti pubblici “dovrà sviluppare la modernizzazione sociale ed ecologica in Europa, oltre a sostenere gli stati membri in situazione di emergenza e combattere le crisi economiche”. A questo fondo dovrebbero partecipare tutti gli stati europei. In cambio sarà necessario prendere delle misure piu’ forti contro l’evasione e l’elusione fiscale. Anche i Verdi appoggiano la trasformazione del fondo di salvataggio ESM in una sorta di fondo monetario europeo controllato dal Parlamento europeo. Il divario sociale in Europa dovrà essere combattuto con l’introduzione di norme salariali minime.
CDU/CSU: più controllo
La CDU nel suo programma elettorale si pronuncia in maniera vaga sui temi europei e parla solo di una limitata necessità di cambiamento. Non è certo una sorpresa visto che la trasformazione dell’Eurozona negli anni scorsi si è fondamentalmente basata sulle idee del Ministero delle Finanze tedesco. La CDU insiste sul rispetto del patto di stabilità ed esclude una messa in comune del debito. Allo stesso tempo si dice disponibile “a sviluppare ulteriormente l’Eurozona insieme al nuovo governo francese, ad esempio con la creazione di un fondo monetario europeo”. La CDU pero’ considera questo fondo non uno strumento per la pianificazione degli investimenti o per la gestione delle crisi, ma piuttosto come un modo per controllare le finanze statali.
FDP: insolvenza di stato
La FDP vorrebbe spingere i paesi membri dell’euro a conformarsi al patto di stabilità attraverso delle sanzioni automatiche. Ogni altra forma di redistribuzione viene completamente bocciata, come ad esempio la proposta della Commissione UE di introdurre un pilastro sociale all’interno dell’UE. La FDP è contraria alla possibilità che i singoli membri della zona euro possano garantire per gli altri stati. L’obiettivo è fare in modo che “gli stati membri siano responsabilizzati sulle conseguenze delle loro politiche economiche e quindi garantiscano una certa disciplina di bilancio”. Per quanto riguarda il fondo di salvataggio ESM, disponibile come strumento di emergenza per prevenire l’insolvenza degli stati, la FDP vorrebbe diminuirne l’importo e nel lungo periodo liquidarlo. Invece di sostenere gli stati con del credito aggiuntivo, la FDP propone una “insolvenza di stato ordinata“, che in caso di emergenza puo’ significare anche ristrutturazione del debito.

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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