“Non ci saranno effetti”: come l’Ucraina condurrrà la guerra delle informazioni in Donbass

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Il governo dell’Ucraina ha adottato la strategia del “reintegro tramite le informazioni” del territorio del Donbass. Estratti del testo del documento pubblicato dai media ucraini contengono una serie di disposizioni e innovazioni per diffondere la propaganda filo-ucraina nei territori delle due repubbliche del Donbass. Come ha detto il Presidente del Consiglio Popolare della DPR Denis Pušilin in un’intervista a RT, la decisione del Gabinetto dei Ministri ucraino non è stata una sorpresa per la leadership di Donetsk, che si è abituata all’aggressione informativa della parte ucraina ed è pronta a rispondere di conseguenza. Nel frattempo, gli esperti sono sicuri che la propaganda di Kiev non raggiungerà gli obiettivi.

Il governo dell’Ucraina ha adottato la strategia di “reintegrare con le informazioni le regioni di Doneck e Lugansk”, riferisce Interfax-Ucraina.

Secondo il testo della strategia fornita da Interfax-Ucraina, la trasmissione di canali televisivi locali sui territori di DPR e LPR sarà condotta a pieno regime dopo che Kiev avrà ristabilito il controllo su questi territori. Al momento, visto che il lavoro dei media ucraini nelle autoproclamate repubbliche è limitato, le autorità del paese hanno definito alcune indicazioni per contrastare le informazioni a Donetsk e Lugansk.

Prima di tutto, l’Ucraina intende espandere le zone della radiodiffusione terrestre di compagnie televisive e radiofoniche ucraine. Si suggerisce di trasmettere programmi della televisione ucraina dai territori adiacenti alle due repubbliche autoproclamate. In secondo luogo, Kiev spera di creare un sistema per la “produzione e distribuzione di contenuti specializzati” per i cittadini che vivono nella DPR e nell’LPR. Allo stesso tempo, Kiev intende influenzare le persone con disabilità visive e uditive, motivo per cui la strategia offre la “possibilità” per tali soggetti “di ricevere informazioni in una forma accessibile a loro”.

Un altro punto del programma di guerra informativa nel Donbass è “svolgere un lavoro sistematico con gli sfollati interni” di entrambe le repubbliche: i funzionari ucraini li considerano un “importante canale di comunicazione” con i loro cittadini.

Contenuto ucraino

Come ha detto il Primo Viceministro della Politica Informativa Emine Džaparova [in inglese] ai media ucraini, lo scopo del documento è quello di fornire “ai cittadini dei territori occupati pieno accesso allo spazio nazionale dell’informazione” e anche la creazione di condizioni per “informare obiettivamente” i cittadini che vivono nel Donbass.

La Džaparova ha aggiunto che uno degli obiettivi principali della nuova strategia è “neutralizzare le trasmissioni” che vengono effettuate dai territori non controllati dall’Ucraina, e organizzare la ripresa della trasmissione di “contenuti ucraini”. Ha spiegato che, in realtà, il governo ha deciso di bloccare il segnale radio proveniente dal Donbass nei territori controllati dalle Forze Armate ucraine. Inoltre, il vice ministro ha riferito che presto Kiev costruirà e attiverà due torri radio che trasmetteranno un segnale nel territorio della DPR e dell’LPR.

Come ha detto il presidente del Consiglio Popolare dell’autoproclamata DPR Denis Pušilin in una conversazione con RT, la cosiddetta strategia di reintegro informativo del Donbass non contiene nulla di particolarmente nuovo.

“Prendete, per esempio, la proposta di impedire ai territori che sono sotto il controllo della parte ucraina di ricevere i segnali dei nostri canali TV. Questa pratica è lungi dall’essere nuova. Stiamo già documentando regolarmente tentativi dei servizi tecnici ucraini per impedire che i nostri segnali TV e radio vengano ricevuti dalla parte ucraina. Ciò significa che il lavoro dei nostri media irrita Kiev. Per quanto posso vedere, i tentativi di interrompere la trasmissione dei nostri programmi sul territorio ucraino non sono stati coronati da successo”, ha affermato lo speaker del parlamento della repubblica di Doneck.

Secondo lui, i cittadini della DPR hanno una buona idea della vera situazione in Ucraina, prima di tutto perché comunicano con i loro conoscenti e parenti che vivono lì.

“È proprio per questo motivo che i nostri cittadini non si fidano dei media ucraini”, ha osservato Pušilin.

“Valuteremo le azioni di Kiev”

Come ha notato Pušilin, la leadership della DPR non ha ancora deciso come reagirà esattamente all’adozione del Consiglio dei Ministri dell’Ucraina del nuovo documento dedicato alla lotta informativa contro le repubbliche autoproclamate.

“Esamineremo le azioni di Kiev e osserveremo quali passi effettivi prenderanno la leadership ucraina. Finora hanno agito solo nella sfera dei media”, ha concluso il politico.

Denis Pušilin

Anche Denis Denisov, direttore dell’Istituto per le Iniziative per il Mantenimento della Pace e la Conflittologia, non vede nulla di insolito nell’attuale decisione del governo ucraino.

“Kiev percepisce il conflitto nel Donbass anche come uno stallo informativo con le due repubbliche e la Russia. Dal 2014 l’Ucraina ha effettivamente condotto una guerra di informazioni contro la DPR, l’LPR e la leadership della Crimea. I politici ucraini hanno ora posto una base legislativa a questo fatto e hanno anche preso decisioni sistematiche, sulla base delle quali l’Ucraina spera di creare un punto di vista alternativo tra la popolazione del Donbass – in modo che gli abitanti di LPR e DPR non considerino Kiev un aggressore che non è interessato a un dialogo costruttivo con Lugansk e Donetsk”, ha osservato l’esperto in un’intervista con RT.

Secondo Denisov, finora i materiali di propaganda trasmessi dall’Ucraina nel territorio delle repubbliche autoproclamate non sono molto efficaci.

“Sondaggi e ricerche fra l’opinione pubblica mostrano che la stragrande maggioranza degli abitanti di LPR e DPR ha un atteggiamento estremamente negativo nei confronti di Kiev e delle sue politiche. A proposito, i politici e le forze dell’ordine ucraine capiscono molto bene che sarà molto difficile per loro realizzare il piano elaborato per intraprendere la guerra delle informazioni, tuttavia il fatto stesso che l’Ucraina abbia un approccio sistematico a questa guerra dovrebbe allertare i leader delle repubbliche popolari”, ha osservato l’esperto.

Secondo lui, Donetsk e Lugansk devono esaminare una nuova strategia per combattere la propaganda ucraina e sviluppare misure adeguate per contrastarla.

“La cosa più importante è che ai cittadini della LDPR venga offerto dai loro media locali un punto di vista che serva come alternativa a quello di Kiev”, ha aggiunto l’esperto.

Realtà distorta

Il presidente del Centro per le Analisi di Sistema e le Previsioni Rostislav Iščenko, a sua volta, ha dichiarato a RT che è improbabile che la guerra delle informazioni che l’Ucraina sta per intraprendere contro gli stati autoproclamati sarà efficace.

“Credo che l’effetto di queste azioni sarà pari a zero per Kiev a causa del suo approccio generale errato al tema della guerra delle informazioni. Farò un esempio: recentemente il Ministero della Politica Informativa ucraino ha dichiarato che il 75% delle trasmissioni dei loro canali televisivi e dei media in Crimea è in lingua ucraina. Ma se, ad esempio, esegui trasmissioni in Gran Bretagna in lingua russa, indipendentemente dalla qualità dei tuoi contenuti, si può considerare che più del 50% del tuo lavoro non è servito a nulla. I crimeani, dopo aver ascoltato la lingua ucraina, cambieranno automaticamente canale. E non perché non conoscono l’ucraino – lo sanno, ma la lingua russa è più vicina a loro, è la loro lingua nativa. E quando c’è una scelta (e i crimeani ce l’hanno), loro, ovviamente, sceglieranno i media russofoni”, ha detto l’esperto.

Secondo Iščenko, l’errore dei propagandisti ucraini è che i loro programmi di informazione mantengono la stessa chiave ideologica delle trasmissioni orientate verso lo spettatore ucraino.

“Coloro che vivono nei territori sotto il controllo dell’Ucraina comprendono che i media distorcono il quadro reale e lo fanno sostanzialmente. È ovvio che coloro che vivono in Crimea o nelle repubbliche popolari si relazionano ancora più scetticamente al materiale sui siti web e sui canali televisivi ucraini”, ha sottolineato Iščenko.

L’esperto ha anche notato che è improbabile che la diffusione della propaganda tra coloro che si sono trasferiti in territorio ucraino dalla DPR e dall’LPR sia coronata da successo per Kiev.

“La pratica mostra che queste azioni propagandistiche danno esattamente l’effetto opposto. Il fatto è che la guerra delle informazioni deve fare affidamento su almeno alcune realtà. È possibile convincere qualcuno che i pomodori marci non sono marci, ma freschi. Ma è impossibile convincerli che i pomodori sono albicocche. Kiev non vuole capire che coloro che si sono trasferiti dagli stati autoproclamati nel territorio ucraino erano inizialmente fedeli all’Ucraina. Tuttavia, non hanno ricevuto l’aiuto promesso dallo Stato. Al contrario, vengono trattati a tutti i livelli come “semi-ucraini” e viene detto che è a causa loro che avviene la guerra nel sud-est del paese”, ha detto Iščenko.

In questo contesto, nessuna propaganda è in grado di restituire la fiducia del popolo nello stato ucraino, ha riassunto l’esperto.

*****

Articolo di Vladimir Vaščenko pubblicato su Stalker Zone il 28 luglio 2018.
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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