Le Monache siriane: “Vi chiediamo, operate per la cessazione delle inique sanzioni che uccidono la nostra gente”

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Le Monache trappiste siriane esortano a togliere le ingiuste sanzioni e fanno loro l’appello tedesco:

[su_quote style=”fabric”] Vi chiediamo, operate per la cessazione delle inique sanzioni che uccidono la nostra gente” Ci era giunta da un lettore la segnalazione di un Appello sottoscritto in Germania, rivolto alla Cancelliera Federale Angela Merkel , ai deputati ed alle frazioni parlamentari di Berlino e di Bruxelles.

Tra i firmatari sono inclusi membri del Parlamento, noti rappresentanti del movimento per la pace, personaggi della politica, delle Chiese, della Scienza e della Cultura. Lo facciamo nostro, sperando che anche in Italia vi siano personalità che lo presentino ai luoghi opportuni per intraprendere un’azione efficace per l’intervento umanitario urgente a favore del popolo siriano.[/su_quote]

[su_quote style=”flat-light”] IL TESTO DELL’APPELLO TEDESCO PROPOSTA DI CAMPAGNA CONTRO LE SANZIONI ALLA SIRIA

Basta con l’embargo, affinché il popolo siriano possa ritrovare la pace! Da oltre 4 anni gli Usa conducono – per procura – una guerra sanguinosissima contro la Siria. Forniscono ai gruppi islamisti le armi più moderne, li fanno istruire dai propri consiglieri militari nei campi d’addestramento in Turchia e in Giordania.

Il regime wahabita saudita e le altre monarchie del golfo replicano il copione già sperimentato in Afghanistan negli anni ’70 e mettono a disposizione miliardi di dollari per reclutare e armare le truppe di Isis e Al Nusra. La responsabilità del governo tedesco e dell‘ Unione europea L‘Unione europea e il governo tedesco partecipano a questa sporca guerra. Dal 2011 hanno decretato l’embargo contro la Siria.

Lo scopo dichiarato di tale embargo era quello di paralizzare l’economia del paese e di spingere la popolazione a ribellarsi contro il governo. In combutta con Usa, Arabia Saudita e con le altre monarchie del Golfo, Europa e Germania hanno: – congelato i conti siriani all’estero – vietato le importazioni dalla Siria, in particolare quelle di petrolio grezzo come pure ogni tipo di transazione economica, in modo da impedire l’importazione dei beni indispensabili al popolo e all’economia del paese. Anche le rimesse degli emigranti sono bloccate! – proibito le importazioni da parte della Siria di carburante, olio da riscaldamento, tecnologia e impianti per la raffinazione del petrolio e per la produzione di gas liquido necessario per la produzione di energia elettrica. Senza benzina e senza corrente elettrica, l’agricoltura, come anche l’industria alimentare, l’artigianato e l’industria sono di fatto paralizzate.

Il notiziario televisivo del 14 febbraio 2012 si chiedeva cinicamente: “Fino a quando potrà resistere l‘economia di Assad?” per concludere trionfalmente: “L‘economia siriana è a terra. L‘inflazione galoppa. Il costo dei generi alimentari è raddoppiato, mentre scarseggiano diesel e merci d‘importazione”.

Persino a Damasco manca la corrente per 3 ore al giorno, e in altre località per periodi ancora più lunghi. Oggi, a distanza di 3 anni, il prodotto nazionale lordo è diminuito del 60%, la percentuale è passata dal 15% al 58%. Il 64,7% dei siriani vive in uno stato di miseria estrema e non è più in grado di procurarsi gli alimenti di base. In questa situazione di degrado, che diffonde fanatismo e criminalità, Isis e Al Nusra trovano un fertile terreno per reclutare nuovi combattenti…

Affamare un popolo è un crimine L’aver dichiarato l’embargo contro un paese come la Siria equivale a una dichiarazione di guerra particolarmente disumana. In Iraq negli anni 1990 l’embargo fece un milione di persone, fra le quali almeno 500mila bambini. L’embargo alla Siria funziona da moltiplicatore ed alimenta la guerra fratricida: 220.000 morti, quasi un milione di feriti e mutilati, più di 10 milioni di profughi: non vi bastano ancora?

Chiediamo ai deputati e al governo di agire subito: – l‘embargo contro la Siria deve cessare a più presto in modo che l‘economia del paese possa riprendersi e che ulteriori sofferenze vengano risparmiate alla popolazione – siano elargiti al paese generosi aiuti economici per la ricostruzione. _ siano immediatamente riprese le relazioni diplomatiche e si rispetti la sovranità del paese.

É giunto il momento per il governo tedesco e l`Unione Europea di assumere il ruolo di intermediazione in questo conflitto e di dare così un contributo al ristabilimento della pace in Siria e nella regione. Continuare a mantenere l’embargo equivale ad essere corresponsabili di un genocidio![/su_quote]

Link al sito dell’iniziativa: http://www.freundschaft-mit-valjevo.de/wordpress/

fonte: Ora Pro Siria

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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