Le marce religiose sono una parte importante della cristianità russa

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Le processioni della Croce in Russia hanno una storia vivace e sono enormemente popolari, tanto che 60.000 russi sono disposti a camminare 160 chilometri per onorare gli eventi religiosi.

Nei giorni festivi e nelle occasioni speciali, tutti i credenti russi escono improvvisamente dalla chiesa e procedono all’esterno, sia col caldo soffocante che con la neve, seguendo la Croce e i sacerdoti… A volte per una marcia intorno alla chiesa, altre volte per lunghe camminate di centinaia di chilometri.

Le processioni della Croce sono una parte tradizionale e molto popolare del Cristianesimo russo. La tradizione risale all’Impero Bizantino nel 400 d.C., quando i Santi organizzavano processioni notturne intorno a Costantinopoli per proteggere la città dagli eretici dell’epoca.

Il clero precede la processione con una Croce, una Bibbia e degli stendardi religiosi. Dietro di esso segue la folla, cantando inni religiosi e talvolta portando candele. La processione fa frequenti pause per pregare (e talvolta viene aspersa con acqua benedetta).

I russi amano la tradizione. A volte si tengono processioni della Croce per celebrare le festività religiose, come a Pasqua, quando la processione avviene a mezzanotte. Tutti i presenti in chiesa escono e camminano tre volte intorno alla chiesa, cantando inni alla Resurrezione. La chiesa vuota simboleggia la tomba vuota di Cristo.

Alcuni monasteri fanno processioni quotidiane la sera. I monaci camminano intorno al perimetro del loro monastero con le candele. Dopo essere tornati alle porte del monastero ed essere rientrati, il monastero viene chiuso per la notte. Si pensa che questa processione protegga per la notte il monastero da ogni male.

C’è un’altra tipologia di processione della Croce, particolarmente popolare, che rievoca i viaggi spirituali di Santi o icone miracolose. Una delle più famosi è una camminata di 148 chilometri fino al luogo dove, nel 1382, venne trovata la miracolosa Icona di San Nicola dal Fiume Velikaja. [in inglese]

Anche se l’icona scomparve negli anni ‘30 e il regime sovietico mise fuorilegge le processioni della Croce, i pellegrini continuarono ad affluire. Nonostante il pericolo di essere perseguitati, arrestati e alcuni persino giustiziati, la tradizione continuò, non ufficialmente, per tutto il periodo sovietico. Nel 1990, venne ufficialmente legalizzata di nuovo. Oggi, la processione mobilita fino a 60.000 persone, e dura una settimana. Le notti vengono passate nei campi.

Ecco un eccellente saggio fotografico [in inglese] di una processione, opera del fotografo russo Aleksej Jurenev. Tratto dal testo che la accompagna:

“Trasportando provviste per almeno una settimana, si comincia a camminare ogni giorno alle 2 o alle 3 di mattina e ci si ferma alle 9 di sera. Ogni due ore si fanno brevi pause, con una lunga pausa nel pomeriggio. Tutto quello che puoi fare durante queste pause è mangiare, dormire e cambiare le bende ai tuoi piedi. Vedere migliaia di persone di tutte le età camminare accanto a te è stato incoraggiante, e uno sprone a proseguire”.

Secondo un famoso sacerdote russo, le processioni della Croce sono espressioni fisiche di “una fede nazionale comune e una zelante preghiera per l’aiuto e la grazia[in russo]. Infatti, l’immancabile zelo di coloro che dedicano gioiosamente una settimana alle marce comuni religiose per glorificare Dio è assolutamente stupefacente e ispiratore.

Ecco un altro meraviglioso saggio fotografico [in russo] di una processione a San Pietroburgo dell’inizio di questo mese. Ha mobilitato quasi 100.000 persone!

*****

Articolo di Michael Tare pubblicato su Russian Faith il 10 ottobre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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