L'attacco a Marinella Correggia (ed alle voci dissidenti).

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La giornalista Marinella Correggia ha diffuso una denuncia pubblicata anche da questo blog in cui dice:

Mi ritengo gravemente danneggiata sul piano umano e materiale da reiterati “articoli” o interventi su facebook e su blog (un parziale elenco si trova più oltre) contro il mio impegno assolutamente gratuito e a mie spese benché quasi a tempo pieno, un impegno contro le guerre e i loro devastanti effetti, impegno iniziato nel 1990-91, e ultimamente volto a scongiurare la guerra Nato in Libia prima e in Siria ora, grazie a una intossicazione mediatica senza pari, alla quale gli autori delle ingiurie nei miei confronti collaborano (nel loro piccolo) e che io da molto tempo cerco di contrastare (nel mio piccolissimo). (…)

Mi domando perchè disturba una voce differente, voce quanto mai necessaria in tempi di appiattimento totale alla retorica autoreferenziale (e incoerente con se stessa). Certo che quello che ha detto e che ha fatto Marinella è chiaro per chi vuole vedere. Se uno non vuol vedere, non vede… si può dire qualunque cosa.

Purtroppo a qualcuno non è piaciuto l’attività di Marinella e perciò ha reagito con astio seminando discredito: è giusto così? Questo è leale? Per capire sarebbe bastata la fatica di chiedersi il perchè Marinella si scaglia contro un mondo così … ‘in ordine’. Su questo lei ha dato la sua risposta, ma altri pretendono di saperlo meglio, sostituendosi a lei: questo non solo non è logico, è inumano e per questo meschino.

Chi ha voluto portare discredito personale ha pensato che questo mondo con le sue belle istituzioni sovrannazionali adibite a far rispettare la pace e alla “responsabilità di proteggere” non debbano essere disturbate per compiere bene il proprio lavoro. Si legiferano azioni che si mettono in atto rispettando scrupolosamnte procedure, cioè atti criminali come l’embargo in Siria che colpiscono la popolazione ( effettuati e coperti dalle giuste procedure), esse non debbono essere disturbate.

In un clima culturale in cui ormai non c’è una sola voce contro… si da del fascista a chi non ci sta e parla, pur sapendo di essere come una goccia d’acqua in un oceano.

Io sapevo che chi sta dalla parte del più forte vanno i soldi e l’onore. Ma apprendo che ora non più. Io sapevo che che chi fa battaglia di giustizia e di legalità internazionale non va nulla. Però ho appreso che immancabilmente nel nostro bel paese va una cosa: il discredito. Specialmente se non si è irregimentati con nessuno va molto discredito.

Chi non è daccordo è logico sospetta che quella goccia d’acqua nell’oceano della disinformazione e dell’indifferenza si muove per “oscure trame”.

Mi domando perchè è così difficile concepire uno slancio ideale, di concepire il bene. Questo mi ratrista molto.

Chi vive del sospetto non sa leggere gli avvenimenti perchè non fa esperienza di niente, se non dei propri pensieri, delle ruminazioni dei propri ragionamenti, ma nulla può supplire la mancanza di una sensibilità umana anzi piano la mancanza di aprirsi alla realtà peggiora le cose.

La colpa di Marinella è solo di non seguire il ‘carro buoi’ e non rispettare le brave procedure di Organismi internazionali e governi che si sono dimenticati cos’è il bene comune salvo poi inorridire davanti a ciò che loro stessi hanno contribuito a creare.

Ormai la guerra è ammessa da tutti in Italia, dopo il ‘tana libera tutti’ della Libia ognuno è più ‘sciolto’ a farne altre (evviva si può fare. ne siamo capaci), ne è testimone la seduta del Parlamento per le mozioni di ieri, che sembrava una riunione di carbonari.

Pazzesco dire fascista a chi si vuol zittire e che ha sempre motivato i propri pensieri e i propri articoli. Io credo alla libertà di parola, fin quando prevarrà il significato detto e non quello pensato.

Viva la verità, che non è di nessuno. Alla verità si aderisce.

Vietatoparlare.it

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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