Iniziati oggi i negoziati di pace di Astana

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Sono iniziati oggi i negoziati di pace ad Astana. L’incontro è un incontro  “tecnico” per discutere i punti programmati con la speranza che dopo ci si sposti dal conflitto verso il lavoro politico. L’obiettivo principale di questo incontro è in primo luogo, la cessazione delle ostilità; in secondo luogo, è la separazione delle organizzazioni terroristiche di ISIS e Jabhat al-Nusra dagli altri gruppi armati che hanno aderito alla tregua.

Il rappresentante siriano al-Jaafari ( ambasciatore di Damasco all’Onu), ha dichiarato: “Per noi e per i nostri amici russi e iraniani, né la parte turca né alcun altro interlocutore avrà incidenza decisionale nell’incontro, in quanto è un dialogo intra-siriano tra siriani e non dovrà avere interferenze straniere o precondizioni, ad eccezione dei punti condivisi di cui abbiamo parlato e che dovrebbero essere all’ordine del giorno. ” Appare chiaro che quando Jaafari  parla di interferenze straniere si riferisce alla Turchia, l’Arabia Saudita, Qatar, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Egli ha anche aggiunto: “La Turchia è uno stato che sta violando la sovranità siriana, sta fornendo assistenza ai gruppi terroristici e sta impedendo una soluzione pacifica del conflitto. Per quanto ci riguarda, non c’è dialogo siro-turco a livello di governo “.


Presente, per la delegazione siriana anche  il consigliere del Ministero degli Esteri e il ministro degli  Espatriati Ahmad Arnous, l’ambasciatore della Siria a Mosca Riyad Haddad, il membro dell’assemblea del popolo Ahmad Kezbari, oltre ad Amjad Issa, Osama Ali, Haidar Ahmad, il generale Salim Harba, il generale Adnan Helwa ed il  Col. Samer Breidi.

La Russia ha come capo delegazione Alexander Lavrentyev. Gli Usa stanno partecipando ai colloqui rappresentati dal loro ambasciatore in Kazachistan George Krol (in qualità di osservatore); l’Iran partecipa con il vice ministro degli Esteri  Hossein Jaber Ansari, il Kazachistan con il ministro degli Esteri  Kairat Abdrakhmanov; è inoltre presente una delegazione turca guidata dal Capo Consigliere del Presidente della Turchia Yalcin Topcu . Le sigle ribelli sono invece quelle che vedete in infografica.

Per le Nazioni Unite , partecipa l’inviato speciale per la Siria Staffan De Mistura. La delegazione russa è guidata da Alexander Lavrentiev.  Secondo Vasilenko la delegazione dell’opposizione armata siriana non ha una piattaforma comune e di un leader comune, e ogni gruppo esibisce la sua posizione.

[su_quote style=”flat-light”]Citato dalla tv panaraba al Jazira, Muhammad Allush, capo della delegazione delle opposizioni, ha detto che “l’opposizione mira a stabilizzare il cessate il fuoco in maniera completa e a portare avanti la transizione politica, cominciando dall’uscita di scena di Bashar Assad e del suo regime”. Sempre Allush ha detto che “i ribelli sono uomini di pace ma anche cavalieri di guerra”, lasciando intendere di esser pronti sia alla soluzione del conflitto sia al proseguimento del conflitto.
Ansa[/su_quote]

Il rappresentante del gruppo “Jaish al-Islam,” Muhammad Allyusha, che dirige la delegazione dell’opposizione siriana ad Astana, ha preteso che alla prima conferenza stampa rilasciata ai giornalisti fossero esclusi i giornalisti russi e riservata ai soli giornalisti arabi ed occidentali.

Queste le premesse. L’incontro inizialmente si è rivelato difficile per l’intransigenza delle delegazioni dei ‘ribelli’: i vari gruppi ivi rappresentati non transigono dalla rimozione di Assad ed hanno minacciato che se non si recepirà questa loro richiesta preliminare, continuerà la guerra.

C’è da rilevare però che questo è stato il tenore delle dichiarazioni ai giornalisti. Mentre probabilmente di diverso tenore sono state le dichiarazioni nel corso della riunione svoltasi a porte chiuse.
Infatti, a conclusione della sessione odierna, il rappresentante russo Lavrentyev, ha detto che l’incontro è stato ‘un discreto successo’ ed ha espresso un giudizio positivo sull’andamento dei lavori, anche se “In un primo momento – ha detto il diplomatico – c’era una sorta di diffidenza, tensione. Ma poi la delegazione dell’opposizione si è resa conto che di fronte aveva la Russia come un partner affidabile che mantiene la sua parola” . La novità delle consultazioni di Astana è che le trattative avvenute direttamente tra il governo siriano e l’opposizione, con la sola mediazione dell’inviato speciale delle Nazioni Unite sulla Siria Staffan de Mistura. Turchia, Iran e Russia sono solo garanti dell’incontro e del rispetto di quanto sarà deciso.
Lavrentyev ha spiegato che in definitiva, “nonostante il fatto che le passioni originali erano abbastanza alte, dopo tutte le parti hanno dimostrato un approccio ragionevole, ed hanno convenuto di evitare qualsiasi azione che possa portare alla rottura di questo evento molto importante”.  Altrettanto positiva la dichiarazione del capo della delegazione turca: “Un evento storico, che darà impulso al processo di ripristino della pace e la stabilità in Siria, Iraq e in Medio Oriente”.  Incoraggiante anche la dichiarazione del portavoce dei ribelli Yahya al-Aridi, che ha detto: “Abbiamo trovato comprensione da parte della Russia. Vediamo che hanno raggiunto i loro obiettivi militari e ora vogliono una soluzione politica”. Vedremo domani, al termine delle trattative, il documento finale che sarà sottoscritto. Da lì potremo capire veramente cosa si è effettivamente concretizzato. In fondo la cosa più importante è che le trattative continuino e che non sia precluso un ulteriore incontro.

Ma quale è stata la carta vincente di questo primo incontro? La risposta è semplice: chi ha preparato il negoziato di Astana è stato molto abile perché non ha sottoposto ai delegati del governo siriano ea quelli dei ribelli “il destino di Assad” o questioni complesse ma cose spicciole e preliminari come il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari. Punto.

(modificato per aggiornamento alle ore 23.00)

[su_divider] articolo correlato:  Siria: i negoziati di pace di Astana ed i doppiogiochisti

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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