Consegnati i primi sistemi S300 in Siria

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Sono arrivati in Siria i primi due sistemi missilistici contraerei ed antimissile S300, essi sono stati assegnati a due reggimenti*: il primo avrà in dotazione il complesso S-300 PM2 (questa modifica è la più vicina all’S-400), il secondo sarà dotato del sistema C-300 VM Antey 2500.

[su_panel]Nota * Il reggimento S 300 dispone normalmente di 12 lanciatori (2 battaglioni con 6 lanciatori) e la brigata ha 24 lanciatori (2 reggimenti) – Il lanciatore è costituito da un camion o un rimorchio e dispone di 4 missili pronti per il lancio. Il reggimento S-300 ha 48 missili pronti al lancio[/su_panel]

Circa avvertimenti di Israele che minaccia che distruggerà gli S300 se saranno utilizzati, è da considerare che l’impiego del complesso S-300 non è previsto da solo. Infatti fa parte di un intero sistema integrato di difesa aerea. Quella più ‘prossima’ è rappresentata dal sistema missilistico “Pantsir”.  A coadiuvare il tutto ci sono molti altri mezzi che agiscono con gli S300, come i radar da combattimento, i velivoli di difesa aerea, ecc. In definitiva  il complesso è protetto da altri sistemi di difesa aerea.

Inoltre, la cosa più importante è che l’S-300 può funzionare in modalità automatica, ricevendo le designazioni di destinazione da un unico centro di controllo. In proposito risulta che il comando operativo di questi sistemi sarà sotto controllo russo mentre i lanci missilistici sarebbero effettuati dai lanciatori siriani.

Ma ancor prima degli S300 la prima linea di difesa è rappresentata dagli apparati ‘Jammer’ e di altri sistemi di guerra elettronica .

Stiamo parlando dei primi complessi di guerra elettronica – “Krasuha-4” e R-330ZH “Resident” che lunedì sono già arrivati in Siria presso la base aerea russa di Khmeimim (secondo alcune fonti è anche possibile che sia stato trasferito in Siria anche il nuovo complesso mobile REB “Divnomorie”).

krasukha

Questi mezzi di guerra elettronica  possono creare un’impenetrabile cupola radio-elettronica sulla costa siriana e l’adiacente area acquatica del Mar Mediterraneo entro un raggio di diverse centinaia di chilometri. ”

I miracoli non li fanno gli eserciti ma se anche questi nuovi sistemi non garantiscono a Damasco una protezione assoluta contro gli attacchi aerei dall’esterno, è nello stesso tempo vero che eventuali nuove missioni israeliane saranno molto più difficili e presenteranno maggiori rischi di insuccesso.  Come ha scritto il giornale israeliano Haretz: “Israele dovrà pensarci due volte prima del prossimo attacco”.

Gli Stati Uniti ed Israele si dicono molti preoccupati per l’invio in Siria degli S300. Tuttavia queste affermazioni rispecchiano la pretesa di avere campo libero in un paese sovrano per ogni atto aggressivo mentre Mosca ha ribadito molte volte in questi giorni che questi sistemi di difesa aerea sono un’arma puramente difensiva, in realtà possono rappresentare una  minaccia solo per l’aggressore.

E’ giustificata la Siria con oltre 200 attacchi israeliani che si doti di sistemi di difesa aerea adeguati? In fondo se è concesso agli USA di dotare la Polonia di in sistema anti-missile per difendersi dall’Iran, è evidente che è molto più realistico che una simile precauzione sia presa dalla Russia per la difesa della Siria e dei propri asset in Siria , visto che la minaccia non è solo ipotetica ma attuale.

fonti : Cont.ws e Chervonec

[su_panel]AGGIORNAMENTO: Come avevo anticipato circa la necessità di integrazione del sistema S300 con altri apparati per integrare il sistema, alcune fonti stanno ora riferendo che in aggiunta ai 6 battaglioni con gli S-300 , le Forze di difesa aerea siriane riceveranno: 20 sistemi Buk M2, 36 Pantsir S1 / S2 del 25, Tor M2-U e 15 S-125 2M dall’esercito russo per potenziare pesantemente le capacità di difesa aerea siriana[/su_panel]

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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