Attentati a Parigi

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Attentati a Parigi. Mi ha fatto una certa  ‘impressione’ vedere Obama in diretta nelle stesse ore in cui la strage a Parigi si compieva, con gli ostaggi in mano ai terroristi nel Bataclan esprimere la sua solidarietà e preannunciare ‘una risposta forte’.

Conosco quella ‘risposta forte’: il mondo dall’11 settembre in poi non è certo più sicuro ma in compenso abbiamo degli stati che non esistono più sulla faccia della terra.

Fa una certa impressione vedere l’uomo che ha creato le condizioni per accrescere il terrorismo con la guerra irachena, libica e poi siriana, dire che nei prossimi giorni si dovrà capire ‘chi è il responsabile di quando sta accadendo’. E fa senso Hollande che gli fa eco: ”chi sono questi terroristi?”  e chiude le frontiere , proclama lo stato d’emergenza. La Francia non lo faceva dalla guerra d’Algeria….

Le risposte saranno sempre le stesse ma non quelle che da tempo la realtà indica e supplica. Cambierà solo il volume di bombe e di guerre ma non la mentalità.

Ora e nelle prossime ore sarà ancora ipocrisia senza fine. Nel dramma straziante delle vittime, dei parenti e degli ostaggi; questo purtroppo vero.

Nei giorni scorsi la Francia ha bombardato insieme agli USA le raffinerie di petrolio siriane in mano ad ISIS con l’obiettivo dichiarato di ‘combattere il terrorismo’ ma in realtà per  indebolire Assad che sta combattendo contro ISIS. Questo è il genere di dissociazione dalla realtà che non depone a favore della proclamata e preannunciata ‘risolutezza’ .

L’attentato di parigi avviene dopo quello di ieri a Beirut, in Libano. Il Libano è in prima linea contro il terrorismo ma gli uomini di Hetzbollah sono spesso bombardati da Israele in Siria dove stanno combattendo contro ISIS al prezzo di molti martiri.

Tra le fila dell’esercito siriano e quelle dei pochi alleati, i terroristi mietono vittime con le armi ultramoderne che vengono fornite in maniera sempre più massiccia dalla nostra Europa e dai propri alleati.
Un popolo intero, quello siriano, è in fuga per la guerra e per le nostre sanzioni. Continuare a portare scompiglio nei paesi arabi non sarà mai una buona idea. In Siria stanno subendo da 4 anni   attentati  come quello di Parigi, soffrono come a Parigi e anche in Iraq la gente soffre come a Parigi… E anche nello Yemen soffrono come a Parigi…. Siamo tutte persone e nessuno è più importante di un altro. Questo i leader occidentali non lo vogliono capire e quindi ciò che è più grottesco è che forse ci sarà una buona occasione per andare ancora a bombardare in Siria e rispolverare le vecchie ricette. Guardandosi bene, s’intende, a non indebolire troppo i terroristi e risparmiando quelli ‘moderati’ (altrimenti Assad che combatte veramente il terrorismo ‘se ne avvantaggia troppo’).

La Francia è l’attore principale della guerra in Libia che ha rimosso la barriera rappresentata da Gheddafi verso il terrorismo di stampo jadista.

Successivamente la Francia si è buttata come un rapace sulla Siria (premiata dall’Italia perchè esempio di laicità) utilizzando i terroristi takfiri, gli stessi che si ritrova oggi in seno a seminare morte.

Ecco come Charlie Hebdo in concomitanza dell’attentato all’aereo di linea russo ha reagito senza che si levasse alcuna protesta da parte delle autorità dello stato:

Aereo russo caduto in Sinai, due vignette di Charlie Hebdo ...

l’assassinio di 224 vittime è stato messo nel ridicolo e il dolore straziante dei loro famigliari sbeffeggiato.

Se questo è il genere di libertà e la forza con cui la Francia  combatte il terrorismo gli esiti non differiranno da quanto visto finora. La domanda che Hollande dovrebbe porre a se stesso è se dalla strage di Charlie Hebdo in poi ha fatto i passi politici giusti o meno. La mia convinzione è che non lo farà, non lo farà mai non avendo l’altezza morale di farlo.

Evidentemente per cambiare non basta  che una nazione intera marci dicendo ‘je suis Chrlie Hebdo’…

 

Attentati Parigi, critiche a Barack Obama per l'assenza alla ...

Unirsi nell’esigenza di un cambiamento di mentalità, questo sì sarebbe la novità. E di fronte alla morte brutale, dovrebbe essere stringente l’esigenza di chiedersi su cosa rifondare l’unità del paese.

La speranza è che il popolo francese reagisca e che scegli realmente per la pace. Solo così si sconfiggerà il terrorismo: aderendo alla pace.

Patrizio Ricci – Vietato Parlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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