Ma allora siamo andati o no sulla luna? Il consigliere di Trump per la scienza dice no…

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Come ricorderete il primo sbarco umano sulla luna è avvenuto nel 1969. Ma molti ritengono che allora non esistesse la tecnologia necessaria per farlo ed è qui che si sono aperte da tempo speculazioni e teorie ‘cospirazionistiche’. Questa volta però lo scettico è un nome illustre: David Gelernter.

E David Gelernter è uno scenziato di fama mondiale e professore dell’università di Yale , nonchè  consigliere di Trump per la scienza. Ebbene l’episodio di cui si parla da un pò è che Gelernter ha dichiarato durante un’intervista esclusiva con Science Today. che gli Stati Uniti non sono sbarcati sulla Luna.
David Gelernter ritiene inoltre che gli Stati Uniti non saranno in grado di volare prima del 2030 su Marte, così come allora sulla luna non erano in grado di atterrare. 

Egli ha detto:

 How can we manage to organize a U. S.-crewed orbital Mars mission by the mid-2030s when we never even went to the moon? The idea is laughable

– Professore di Yale, David Gelernter

“Come possiamo organizzare un missione orbitale su marte entro la metà degli anni 2030 quando non siamo mai andati anche alla luna? L’idea è divertente…”

Lo scienziato ha dato voce ai suoi dubbi che già aveva espresso in alcuni libri. Egli precisamente aveva già manifestato le sue preoccupazioni circa l’impossibilità di viaggi spaziali al di fuori del campo magnetico della Terra:

Nell’era moderna non siamo mai stati al di fuori del campo magnetico della Terra. Ad eccezione dei presunti 24 esseri umani che hanno volato i voli lunari nel programma Apollo durante il periodo di quattro anni compreso tra il 1968 e il 1972, tutti gli spazi spaziali umani hanno avuto luogo nella bassa orbita terrestre (LEO). Anche la Stazione Spaziale Internazionale svolge tutte le sue operazioni in LEO,

ha spiegato nel suo libro.

E proseguendo, dice:

Perché? Ciò è dovuto al fatto che le orbite superiori alla bassa orbita possono portare a un fallimento precoce dei componenti elettronici a causa di un’intensa radiazione e  accumulo di cariche .

Nel suo libro Galernter ha cercato di provare come  la Nasa fosse ed è ancora a conoscenza dell’impossibilità di viaggiare oltre la cintura di Van Allen, una cintura radioattiva altamente carica che fa parte del campo magnetico del pianeta.

Egli allora dice nel suo libro del 2012 “America-Lite: How Imperial Academia Dismantled Our Culture :

Le missioni di Apollo dovrebbero essere il primo evento in cui gli umani hanno attraversato le cinghie di Van Allen, uno dei molti pericoli di radiazione noti ai pianificatori delle missioni Apollo, ma ancora oggi gli scienziati della NASA ammettono di non poter superare le cinture di Van Allen”

E domanda:

Se gli scienziati della NASA ammettevano onestamente nel 2012 che non avevano ancora elaborato come schermare correttamente la nave spaziale dalle radiazioni emesse dalle cinghie di Van Allen, come diavolo abbiamo inviato gli esseri umani nello spazio coperto di semplici vesti di alluminio in un momento particolare in cui l’attività solare era al suo apice? La risposta è semplice: non è mai accaduto.

Per David Gelernter conclusa la questione. Nonostante le sue controverse rivendicazioni, David Gelernter è uno scienziato informatico conosciuto a livello mondiale e pluripremiato per i suoi contributi sul calcolo parallelo e sulla sua previsione precoce dell’avvio del World Wide Web. Il Magazine Time Magazine ha nominato nel 2016 Gelernter come una delle 100 persone più influenti del XXI secolo

A fronte di queste sue affermazioni però bisognerebbe rispondere ad una domanda essenziale: come può accadere che un progetto che ha coinvolto più di 441.000 persone possa essere tenuto segreto così a lungo? Secondo uno studio del Thelegraph è matematicamente impossibile.

Comunque avremo presto una risposta ‘oculare’ che fugherà (o meno) ogni dubbio: è in fase avanzata di progettazione da parte della Germania due veicoli automatizzati e sta concorrendo nel premio Google Lunar X, che è una corsa per atterrare con un rover sulla luna. PTScientists spera di inviare i propri veicoli – sul luogo di atterraggio della missione Apollo 17 –  a bordo di un razzo Space X alla fine del 2018 o all’inizio del 2019.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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